FARE

19 novembre 2013

ak

L’onesto che sa (e sa anche FARE) … FA’ … e non cerca pubblicità, chi non sa (soprattutto FARE) parla in cattedra e pretende di saper insegnare, comunque MAI gratis, anzi, porge il conto e pretende di venir pagato profumatamente.

Il problema esistenziale per il fortunato che riceve tanta “grazia” dall’alto è: ma chi si deve scegliere tra tanti fulgidi esempi di operosità per ringraziarlo adeguatamente per tanto impegno “allargato”, tipo quello della Ministra Cancellieri?

Ricerca non semplice, un po’ come andare per funghi nel Sahara anche se vi assicuro che se ne trovano anche lì, io ad esempio, ne ho trovati nell’AKakùs Libico, sotto ad un fantastico arco di arenaria alto due volte il Duomo di Milano, in mezzo alla sabbia rossa, piccoli miceti che nascono sugli escrementi di quei dromedari che tutti chiamano impropriamente cammelli.

I dromedari sono quegli animali resistentissimi con una gobba sola, come il compianto fu Ministro Andreotti.

Ma temo che in quanto a carenza di FARE, almeno qui in questa Italia una volta sempre baciata dal caldo sole, la colpa sia da sempre un po’ di tutti, anche se doverosamente ripartibile da zero all’infinito e in giuste parti a seconda dei meriti, insomma ad ognuno in considerazione dei cadaveri che conserva nell’armadio.

fmp

Le dinamiche sociopolitiche stanno mutando a prescindere dagli eventi clou degli ultimissimi tempi ed io mi rendo conto che si è verificato uno spostamento generale di interessi che giustamente lascia pochi spazi persino alla voglia di sorridere, là onde per cui a meno che qualcuno non si periti di tirarmi fuori dalla tana non trovandomi quotidianamente presente come accade da mesi, i miei impegni, diciamo pure intellettuali, mi porteranno, almeno momentaneamente un po’ lontano dal Blog: il tempo dei miei poveri tentativi fustigatori di analisi critica è momentaneamente esaurito, e poi troppi concorrenti dalla parola facile e troppi camaleonti davanti alla finestra.

Perché se qualcosa non cambia VERAMENTE in Italia, cioè se non si cominciano a vedere meno parole e più fatti, visto tutto quell’impegno che i maggiorenti insistono a sottolineare pubblicamente col megafono mentre di risultati veramente incisivi nei confronti degli Italiani se ne vedono proprio pochi, allora tanto ne vale giocare veramente a fare il “riccio” e mentre piovono fulmini e saette, mettersi tranquillamente a cazzeggiare rimembrando con spirito goliardico qualche esperienza sessuale di gioventù che sicuramente indisporrà qualche perbenista ma per via dei TAG farà share titillando la fantasia di qualche aficionado del porno.

Oppure, ma sempre e solo per esempio, volendo parlare di qualcosa di serio, cercare di far capire come certi problemi di Salute li si affrontano meglio col cervello che con le medicine e fidandosi, ma solo entro certi limiti, di quel che ti dice il camice bianco di vernice fresca, o anche, perché no? estrarre da qualche neurone imboscato dietro a qualche sinapsi in ferie, il diario di qualche esperienza “forte” e interessante vissuta in passato, situazioni acchiappa attenzione che certi ragionieri della vita non potranno mai vivere personalmente, nemmeno se ce la mettono tutta durante le ferie preorganizzate da qualche tour operator con una marcia in più.

Alle prossime, forse.