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18 novembre 2016

Alcuni messaggi che ricevo anche da molto lontano mi fanno pensare che qualcuno si è chiesto il motivo del mio grosso rallentamento nel pubblicare nuovi post.

Da una parte la pacchiana evidenza del fatto che, senza voler offendere nessuno in particolare, anche cani e porci si sono messi a scrivere (scrivere?) e pubblicare di tutto e di più in nome di una molto gratuita saggezza critica al disopra di cose e tempi, dall’altra una mia effettiva sfiducia crescente nei confronti di chi si professa profondamente attento e partecipe ad un certo tipo di critiche costruttive e intanto insiste a gavazzare nella tiepida mota del qualunquismo irresponsabile del mondo che ci sta sempre più avvolgendo come i tentacoli di un calamaro che alla fin fine ci tratterà solo come cibo qualunque per il proprio sostentamento.

Come dice il mio ultimo nipotino di due anni: nonno … pazienza …

Ebbene, pazienza sia, ma lasciate che si schiarisca un po’ questa nube fantozziana che sta avviluppando tutto quanto le sta sotto.

Tanto sono ben poche le cose che mi possono spostare dal mio IO, quell’IO che ha suscitato in molti di voi almeno qualche curiosità.

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Dopo le zucche di ieri …

Per Guardare bastano gli occhi, per Vedere, talvolta gli occhi non servono nemmeno ma per il nostro cervello, sicuramente, questa è un’operazione più impegnativa della prima.

Comunque, una volta che si è capito che anche se si è volontariamente girato il capo da qualche parte per volgere lo sguardo in una determinata direzione, in effetti l’atto di Guardare è e rimane un atto meccanico mentre per Vedere è necessario l’intervento di Istinto e Ragione, congiunti o disgiunti, ma che comunque attivano processi critici, analitici, creano dei link con le masse neuronali che fanno da contenitore archivio di Cultura, Scienza, Etica …

Ma anche con tutto quanto fa parte del patrimonio personale dell’individuo sensibile che poi, quando avrà anche Visto, oltre che Guardato, deciderà in coscienza quale comportamento tenere, come interpretare i messaggi ottici ricevuti, come porsi in conseguenza di fronte alla realtà circostante impegnando le sue qualità caratteriali, i suoi equilibri interiori, intelligenza e cultura e ….

Sino a qui, nulla da eccepire, penso, da parte di nessuno fra coloro che oltre che a saper leggere possiedono anche la capacità di capire quanto gli passo sotto agli occhi in forma di parole, ma il gioco non finisce qui.

In effetti siamo solo a metà strada di questo processo di autoattivazione psicomotoria dell’individuo nei confronti della Realtà, volendo dar sempre per scontata una interpretazione responsabile del mondo circostante … è una fantasia, lo so, ma …

Anche se ci sarebbero i presupposti per attivare una serie di successioni logiche, razionali, serene, responsabili di tutto quel che può accadere attorno a noi, poi invece intervengono automaticamente (almeno a livello di stimolo più o meno riconosciuto coscientemente) tutte quelle componenti comportamentali che in una percentuale per me assolutamente discreditante per ogni essere umano, spesso e volentieri invece che spingere all’azione, sia quel che sia, fanno scattare quelle forme di presunta autodifesa, di rifiuto di sistema, di “saggia” cautela … che finiscono per accumularsi nel comodo calderone dell’assenteismo mentale, dell’inattività decisionale, del volontario attendismo nei confronti di tutto ciò che potrebbe coinvolgere personalmente, un po’ nel senso di: … occhio a muoversi perché si suda …

E a quel punto è persino inutile definire pomposamente certi comportamenti col nome di vigliaccheria, pusillanimità, ipocrisia, faccia tosta … perché così è e comunque sempre sarà e perché proprio chi ci sguazza dentro mai riconoscerà che il suo modo di fare e di essere è un qualcosa di fondamentalmente sbagliato sia dal punto di vista etico e morale sia da quello sociale, ma anche della dignità individuale, e mai, nemmeno guardandosi per ore nello specchio, vorrà (o potrà) riconoscere l’evidenza delle cose.

Poi ci sono quelli che si Guardano attorno per un solo istante, anche in modo superficiale, ed hanno la presunzione di aver Visto e capito tutto.

Sì, esiste sicuramente qualche esemplare umano che possiede questa capacità, ma sarà molto più facile trovarsi di fronte a persone incapaci di ascoltare altro oltre alla propria voce e di riconoscere che quel che stanno osservando con i loro occhi è sempre un qualcosa che per venire decodificato passerà sempre in percentuale elevatissima attraverso i limitati filtri del proprio cervello, a discapito della “pienezza” dei messaggi ricevuti allo stato puro dal proprio istinto e così spesso poco ascoltati quando così facendo porterebbero solo a positività e tutto perché la Ragione deve sempre metterci lo zampino e quindi …

E più gli anni passano, con occhiali o senza, di solito, peggio sempre sarà.

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   Spero Vi sia chiaro che scrivo solo perché mi viene da scrivere, senza alcun secondo fine, nemmeno quello dello stress da “ricerca di ascolto”.

   Fate ora un serio esame di coscienza e chiedetevi quante volte vi è capitato come intermezzo di un’esistenza iperattiva, piena di salute e soddisfazioni, quante volte vi siete bloccati improvvisamente, avete iniziato a star male e preoccupatissimi siete subito corsi dal medico che diligentemente vi ha prescritto una lunga serie di esami clinici infilandovi in un percorso che sicuramente per voi è stato fonte di ulteriori preoccupazioni, almeno in attesa dei responsi.

   Non vi è mai venuto invece in mente di capire DA SOLI quali possono essere i veri motivi di tanti disturbi prima di precipitarvi a farvi visitare (visitare si fa per dire, visto come ormai si comportano quasi tutti i medici di base, specie di burocrati col Pc che quasi solamente prescrivono esami e scrivono ricette)?

   A dire la verità, da qualche anno a questa parte sono arrivate nuove presunte soluzioni operative: quelle che si trovano su Internet senza spendere un centesimo e rimanendo col culo comodamente appoggiato sul sofà.

   A questo punto però nasce il problema se siete tutti in grado di valutare correttamente sia le informazioni sia i consigli che si trovano in Rete dove tutto è Verità e nel medesimo tempo è il contrario di tutto.

   Se volete, tanto per evidenziare quanto sia veramente difficile orizzontarsi in questo oceano in tempesta di dati per uno che non sia già veramente compente di suo in certi argomenti, vi propongo un piccolo Test.

    Fate una piccola ricerca su qualche frutto o qualche verdura indicando subito di seguito la dicitura: Acido Ossalico (uno dei maggiori responsabili di Coliche Renali in quanto crea precipitati, ossia renella o calcoli di Ossalato di Calcio quando assunto assieme a latticini o alimenti ricchi, appunto, di Calcio).

   Come potrete constatare, quasi tutta la frutta e la verdura in genere ne contengono in quantità differenti ma quasi sempre presenti, quindi, in teoria, chi più, chi meno, tutti questi alimenti rappresentano un serio pericolo per chi soffre di Reni. 

   Ora fate un’altra ricerca sulle Diete consigliate per questo genere di patologia e, sorpresa, potrete constatare quante verdure e quanta frutta nonché latticini vengano in esse consigliate.

   Che fare?

   Semplice: innanzi tutto non giocare a fare gli apprendisti stregoni … o i medici “do it yourself”, poi rivolgersi a chi è veramente competente in merito ai vostri problemi ma … ma innanzi tutto andate a ritroso con la memoria e cercate di ricordare molto minuziosamente ogni particolare delle ultime quarantotto ore precedenti ai primi disturbi.

   Vi assicuro che nella stragrande maggioranza dei casi potrete individuare le possibili cause delle vostre indisposizioni, a meno che non si tratti di cose veramente gravi, logicamente.

   Questo comportamento se non altro vi consentirà, se porrete la giusta attenzione, di accendere le giuste cautele e di non ripetere poi in futuro certi errori che possono causare fastidiose situazioni che limitano la vostra vita quotidiana.

   Le coliche renali rappresentano un esempio eclatante e comunque generatore di disagi e dolori veramente al limite della sopportazione.

   E dato che ogni organismo fa storia a sé stante, nulla di più importante che individuare i suoi punti deboli molto difficilmente riscontrabili esattamente uguali in altri individui che soffrono dei medesimi disagi.

   Tipico: chi non può mangiare spinaci, chi asparagi, chi melograni, chi pompelmi, chi lamponi, chi cioccolato, chi caffè …. le stesse mele che dovrebbero togliere il medico di torno !!!

    E poi chi non può mangiare un alimento di un certo tipo dopo o prima di essersi nutrito di un altro … una lista infinita che LOGICAMENTE non può essere valida indistintamente per chiunque.

   Il mio consiglio?

   La polvere Pirimpimpina in vendita (e in superofferta) su di un certo Sito?

   No.

   Imparate, magari (!) facendovi aiutare da chi ha le idee chiare in merito, a conoscere il vostro corpo e ad ASCOLTARE attentamente i messaggi che vi trasmette disperatamente in ogni istante mentre voi ne state solamente abusando.

   Magari riuscirete pure a ritrovare incredibilmente capacità sessuali dimenticate, perché, alla base, noi siamo solo delle macchine biologiche inventate e destinate alla riproduzione, quell’obiettivo che fette intere della nostra Umanità hanno totalmente e incredibilmente rimosso o depistato in cambio di pochi istanti di orgasmo …

      

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   Una delle più irrinunciabili presunzioni dell’uomo è la convinzione in cuor suo di essere in grado di risolvere ogni problema basandosi solo sulle proprie forze (o perlomeno quelle di cui è convinto di essere in possesso con le medesime motivazioni del tacchino quando fa la ruota).

    A questo va aggiunto con gli interessi composti quello che moltissimi individui ritengono una stupida perdita di tempo senza mai neppure sognarsi se non è per caso giunto il momento di realizzare una qualsiasi forma di introspezione, di ricerca onesta ed impari su chi siamo veramente in fondo a noi stessi e sulla liceità di ciò a cui aspiriamo. 

   E ciò accade e si manifesta sin a partire dalle manifestazioni più scontate e lontane da ogni sospetto, tipo quella di credersi grandi fotografi solo perché si comperata una Nikon.

   Soprattutto oggi come oggi, tempi in cui il Progresso tecnologico fa spesso dimenticare agli esseri umani che moltissime delle cose che possono realizzare sono solo merito di alcuni strumenti che si sono inventati e senza dei quali si tornerebbe al Medio Evo a mangiar radici sottoterra, e pure se non ancor prima e in tempi molto stretti, perché le vere capacità di sopravvivenza e autogestione positiva sono solo un lontano e annebbiato ricordo, un patrimonio dilapidato.

   Pensate se improvvisamente andassero in tilt tutti i sistemi di comunicazione, dai telefonini, ad Internet, ai Satelliti che ci forniscono in tempo reale tantissime informazioni che spesso non riusciamo nemmeno a valutare nell’interezza e con la velocità di propagazione dei messaggi che possono offrire.

   Pensate se ogni arma ed ogni altro strumento di violenza e morte smettessero di funzionare.

   Pensate se andassero in tilt le pompe per l’estrazione del petrolio, se venissero a mancare la corrente elettrica e l’acqua potabile in ogni abitazione, ricchezze che diamo per scontate come il riscaldamento o l’aria condizionata …

   Il gas o altra forma di energia per cucinare …

   Pensate ad un blocco generale dei mezzi di trasporto …

   Pensate cosa succederebbe solo se si otturassero tutti i Waterclosed delle nostre case moderne e ipertecnologiche (nella fantasia degli architetti di grido che si inventano grattacieli di 400 piani …) e se non funzionasse più nessun ascensore.

   Pensate a quanta gente in analisi se non esistessero più i deodoranti, i cibi energetici, le cremine antirughe, i chirurghi plastici  …

   Pensate se a qualcuno venisse il coraggio di bruciare una volta per tutte ogni pianta di coca, ogni germoglio di papavero, ogni germoglio di canapa, ogni …

   Dove finirebbe tanta Civiltà splendente di luce propria?

   Ci penserebbe qualche indiscusso genio della Finanza tipo il Professor Monti assieme a tutti i Politici che lo sostengono a rimettere a posto e a far funzionare ogni cosa col computerino a pile in mano per calcolare lo Spread e le conseguenze delle speculazioni di pochi nelle cui avide mani è rovinosamente finito il Mondo?

   Perché prima esiste il Dio Denaro, poi viene Dio e dopo di Lui, forse ci si può anche ricordare di quegli esserini là fatti a Sua immagine e somiglianza.

   Vada tutto il mio disprezzo, per quel che conta, a chi fa scempio di ogni regola civile, sociale, umana, a chi non tiene conto delle necessità dei più deboli, del bisogno di distribuire equamente ogni risorsa a chiunque, di riconoscere ogni diritto naturale, e coli addosso a chi è disposto a sacrificare la pelle (ma solo quella degli altri) per quella che sventola coram populo come fosse una giusta causa da perseguire ad ogni costo (il problema sta in quell’OGNI…) e inondi i bei vestitini della festa di coloro che non sanno ascoltare, non sanno guardare, che parlano troppo e a sproposito, TUTTIFANCULI, come diceva quel mio vecchio amico scappato 40anni fa dall’Etiopia, rifugiato politico VERO, riuscito a fuggire dal Corno d’Africa prima che qualche nemico se lo mangiasse cotto alla griglia e ben infilato a pezzettini su degli spiedini (non sto scherzando) e che si stupiva che anche qui da noi esistessero tante disparità, tante cattiverie e tante ingiustizie nonostante un apparente benessere generale e relativo “ordine” condito di crociato buonismo.

   Sì, TUTTIFANCULI questi faccendieri senz’anima, oggi lo dico anche io a mia volta in attesa che salti fuori qualcuno per cui valga veramente la pena di lottare anche senza che abbia promesso il leccalecca premio in cambio di un sì.

   Qualcuno che abbia anche il coraggio di riconoscere i propri errori del passato, quelli da cui nessun essere umano è immune, e che abbia il coraggio di farlo nell’unico modo giusto: ponendo rimedio ai disastri compiuti mettendosi innanzitutto in gioco in prima persona.

   Anche se si sente Dio perché da ogni parte i leccaculo non fanno altro che lodarlo per come gestisce i loro interessi, esatto: i loro interessi …

La nuca è strettamente collegata con le spalle (il suo muscolo più superficiale, il trapezio, è anche un muscolo delle spalle, quindi ogni tipo di tensione, di contrazione che abbiamo nelle spalle, si riflette anche a livello della nuca).

Chi non ha sperimentato che quando si studia molto, quando si guida a lungo, quando si compie un lavoro faticoso, accompagnato anche da uno sforzo della concentrazione, a un certo punto, istintivamente, viene da massaggiarsi la nuca?

Tale comportamento estremamente naturale, indica che in quella zona si è accumulata e bloccata una grande quantità di energia.

Infatti la nuca, irrigidendosi, fa sì che i messaggi del corpo che urla la propria stanchezza non giungano al cervello e che domini solo il transito chimico-fisico-elettrico dall’alto verso il basso.

Come un capo (il cervello, la volontà) che ordina al suo esercito di obbedirlo, ma che rimane perfettamente sordo ai messaggi che gli pervengono dai suoi fedeli: chiude in un unico senso le vie di comunicazione, tenendo aperti i microfoni ma spegnendo gli altoparlanti che non trasmettono altre voci che non la sua e per farlo non deve far altro che bloccare localmente i muscoli.

Se si aggiungono a ciò i difetti posturali già menzionati, la nuca negli anni tende a diventare una specie di tavola rigida, che provoca una progressiva anchilosi, cioè artrosi delle articolazioni delle vertebre.


IL CAPO

La cultura occidentale ha sempre considerato questa la parte più importante del corpo, perchè è la sede delle funzioni superiori, perchè infine ci consente di tentare di metterci in contatto con l’Assoluto.

Non sembra che nemmeno le scimmie si sforzino in tal senso e che non diano segni di avvertire certe pulsioni che d’altronde anche gran parte della Società “moderna” tende a dichiarare ridicole, inesistenti od immotivate cercando nell’ateismo più sfrontato e pure illogico la scappatoia per illudersi di esser autonomi e liberi da ogni condizionamento sociale ed etico.

Moltissimi studiosi di ogni paese, di ogni estrazione culturale, religiosa e politica si trovano d’accordo sul ritenere che il cervello abbia una potenzialità incredibile ed ancora sconosciuta e che questa venga utilizzata nella vita quotidiana solo in minima parte.

L’uomo ha studiato e sviluppato tecniche ed esercizi mentali per permettere  alla sua mente di sganciarsi dai più tangibili messaggi corporali.

Il più comune e noto di questi sistemi è l’ascesi, in tutte le sue forme.

Tuttavia esiste anche un filone di pensiero, molto antico, che ritiene che l’equilibrio e lo sviluppo delle capacità superiori siano invece collegati ad uno stato di libera circolazione di energia nel corpo, dove la testa percepisce i suoi messaggi in maniera naturale e il corpo percepisce serenamente i comandi della mente in maniera spontanea senza alcun limite o conflitto.

Analizziamo ora la testa in dettaglio con tutte le sue numerose componenti:

Il volto è caratterizzato dalle “sette porte”  cioè bocca,  narici, occhi, orecchie, gli strumenti che ci consentono di percepire gli stimoli esterni e di comunicare.

Ciascuna di queste porte riveste un ruolo importantissimo, ma soprattutto le labbra, la bocca e gli occhi, sono l’espressione diretta dell’attività della psiche.

Ricordate?: “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, ma anche le parole, la bocca e le sue espressioni, i suoi atteggiamenti esprimono stati d’animo che difficilmente possono venire dissimulati.

Pensate ai fumetti più stilizzati, dove è sufficiente modificare la linea delle labbra per esprimere il tipo di emozione che si desidera, con la certezza di non essere fraintesi.

All’interno delle labbra c’è la lingua che oltre alle sue capacità sensitive, gusto, temperatura e tatto ha la funzione di generare la parola.

Così il soffio d’aria che esce dai polmoni, in gola diventa voce, a livello della bocca diventa parola, espressione del nostro pensiero, e le parole possono esprimere qualunque tipo di situazione, di pensiero, di emozione.

La vita insegnerà a controllare questa funzione, a non esprimere se non con molta attenzione le parole, per non dover poi subire conseguenze negative indesiderate.

Ecco che invece il bambino, quand’è piccolo e non ancora né smaliziato né condizionato dalle convenzioni sociali, si comporta in tutt’altro modo: prima di aver appreso ad usare le parole, emette suoni potenti ed altrettanto comunicativi: con il pianto e con il riso, con semplici richiami riesce ad esprimere con forza i suoi stati d’animo, le emozioni provate e comunica allo stesso modo di una persona colta che stia utilizzando un linguaggio forbito.

Del cervello parleremo un’altra volta, se ne sarò all’altezza.

Meditate gente, meditate, osservate, studiate e imparate…ma non dimenticate che se il dotto sa tutto, il saggio sa anche di non sapere.