IL CANTICO DEL BLA BLA

21 settembre 2016

sxxx1Nel lontano 1970 un mio amico mi regalò un apparecchio ricetrasmittente, un residuato di guerra made in USA, operante sulla Banda dei 27 Megahertz da tempo abbandonata dai Militari americani a causa dell’estrema instabilità dei collegamenti a lunga distanza, tipica di quella frequenza molto sensibile all’andamento irregolare delle “macchie solari” soprattutto a quei tempi.

Sì, perché la propagazione delle onde Hertziane attraverso l’Etere (quelle che consentono di comunicare a distanza senza “filo”) è condizionata da questo fenomeno naturale.

Già a quei tempi l’idea di poter utilizzare un apparecchio dalle prerogative simili a quelle di un telefono ma senza fili, appunto, era troppo invitante e così nel giro di qualche anno, anche se l’utilizzo di quella frequenza era vietato dalla Normativa Nazionale, un discreto numero di persone che si era attrezzata con quelle apparecchiature e con altre che il mercato giapponese aveva iniziato a sfornare, aveva iniziato a comunicare scambiandosi liberamente via etere ed entro distanze non eccessive, saluti, notizie ma perlopiù fesserie, giusto per il gusto di aprir bocca e di poter sempre trovare qualcun disposto a rispondere alle sue chiamate, e poi, parlare dentro ad un microfono, soprattutto mentre gli altri ti guardavano e non capivano, queste persone potevano anche pensare che tu fossi uno 007 … e ciò faceva sentire molto importanti.

E anche se la cosa non piaceva agli incaricati dallo Stato (Escopost) di tener pulite quelle frequenze il cui utilizzo tra l’altro creava pesanti interferenze sulle emissioni dei programmi Tv e Radiofonici, questa moda prese piede velocemente e ci fu persino chi colse l’occasione per gestire il problema politicamente promettendo in scambio di voti la liberalizzazione dell’utilizzo di quella che poi venne denominata CB, abbreviazione di Citizen Band.

Confesso di esser stato uno dei primi utilizzatori di quelle radio, ma dopo poco tempo, stanco della nullità di quel che mi veniva dalla maggioranza delle persone con cui facevo “collegamenti”, feci il grande passo, e studiai persino l’Alfabeto Morse allora indispensabile per dare gli esami richiesti e quindi diventare Italia2 cioè radioamatore in possesso del legale diritto di esercizio di una stazione radio ricetrasmittente autorizzata dallo Stato.

Ma dato che sostenere quegli esami non era cosa per tutti i cervelli oltre che rappresentare più che un impegno per un qualcosa che doveva essere solo un gioco, un ostacolo sgradito per tutti coloro che non amano le “regole” e tutto deve essere lecito sinché uno casualmente non calpesta la terra del suo orticello, iniziò una lenta invasione di campo (di frequenze radioamatoriali legalmente assegnate in Italia e nel Mondo intero) da parte di quelli che erano rimasti in CB mentre, a livello di fenomeno sociale incontrollato, cresceva a dismisura la moltitudine di abusivi che acquistavano e poi utilizzavano tranquillamente (spesso creando pesanti interferenze) apparecchiature ricetrasmittenti che non avrebbero potuto nemmeno detenere “per bellezza” e l’etere, sempre più affollato, iniziò a venire inquinato irreparabilmente da ogni tipo di abuso e segnali di disturbo stupidi e inutili, buoni solo per creare disordine oltre che per il famoso: … Maria butta la pasta che sto arrivando …

Ma la tecnologia avanzava a passi da gigante e sollecitata da un Mercato che aveva individuato un nuovo business di dimensioni internazionali, così comparvero i primi veri telefoni portatili sino ad arrivare a quelle meraviglie della tecnologia odierna che si possono acquistare liberamente in ogni negozio specializzato e senza alcun limite tranne che pagando a caro prezzo apparecchietto e canone cosicché la CB venne praticamente abbandonata dalle masse logorroiche in carenza di parole e di idee e tanto bisogno di non “sentirsi fuori dal branco” nonchè con tanta voglia di parlare anche a vanvera, ripetendo all’infinito le medesime cose, ridere anonimamente per ogni tipo di fesseria e in compagnia di chiunque, bastava far “andare la voce” e il cervello spesso poteva anche aspettare sino a quando poi non si è imparato addirittura a commettere abusi e scorrettezze sempre nascondi dietro a un dito, cioè nell’anonimato consentito da Social Naetwork e Internet in genere.

I telefoni portatili erano poi un ottimo sistema per tenere sotto controllo a distanza i propri figli (almeno così la pensano ancora certi genitori che invece oggi gli hanno messo in mano delle armi vere e proprie, diventate tali almeno da quando qualsiasi smartphone può andare liberamente in Rete).

Il numero degli utenti del parla/ascolta a distanza oggi è aumentato a dismisura a livello mondiale mentre l’utilizzo che viene quotidianamente fatto di quei gioielli tecnologici certe volte fa pensare a delle scimmie con in mano una lampadina accesa o una collana di perline variopinte che però, almeno loro non hanno l’esigenza di parlare con qualcuno ogni minuto che passa anche raccontandogli sempre le stesse cose per lo più insignificanti.

Si guida col telefonino in mano, si cammina col telefonino in mano, si va al lavoro, persino i più piccoli mentre vanno a scuola, col telefonino in mano.

E magari anche mentre si sta facendo sesso e mentre si parla col corrispondente mantenendo un aplomb degno di un capitano d’industria durante un consiglio di amministrazione, tento nessuno vede quel che si sta facendo … e non aggiungo di proposito altri particolari …

Negli attimi di pausa o lo si usa per ascoltare musica con gli auricolari, o come passatempo facendo girare uno dei soliti giochetti elettronici scemi, ma l’aspetto più patologico di un certo tipo di utilizzo è quello di leggere e rileggere all’infinito precedenti scambi di messaggi rimasti memorizzati come se già non li si conoscesse a memoria.

Tipo “diario” di una volta …

Oppure il cercare disperatamente su quel piccolo schermo notizie e immagini che chiamarle gossip è pura gentilezza considerando da che letamai provengono.

Quante incertezze, quanta solitudine, quante ipocrisie … quando quel telefono non serve per trasmettere notizie importanti o usato come serio strumento di lavoro.

Chi non usa il telefono è fuori dal “branco” perchè non può comunicare ogni 3 minuti il nulla di cui è stato protagonista, non può fotografare controllando in tempo reale il risultato dei suoi click, nemmeno quelli più patetici dei selphy con cui ritenersi protagonista della vita anche quando non si sa nemmeno come friggere un uovo …

Comunicare, comunicare … ma ne siamo proprio sicuri che si tratta di comunicare?

O piuttosto di aver riscontro sul fatto che c’è dall’altra parte qualcuno che è sempre pronto a risponderci e che così non siamo soli?

Già, anche se nella vita quotidiana manco si rivolge la parola al vicino di casa, a quello di pianerottolo, a qualcuno con cui veramente fare dei confronti, con cui esser gentili e umanamente disponibili …

Giusto così: il confronto cosciente è come la lebbra, guai a farsi venire certe voglie, tanto poi, per sfogarsi c’è sempre la partita di pallone alla domenica dove si può urlare, insultare, pestare il primo che ti passa accanto, e via di questo passo.

Ma sempre col telefonino in mano, sì in mano, ora non lo si tiene più in tasca, troppo lontano, se manca quel contatto dove finiranno mai le nostre sicurezze?

Io credo che il primo che inventa una custodia impermeabile per quando si va in piscina, farà un mucchio di soldi … ma no, dimenticavo, hanno già inventato il telefono che funziona anche sott’acqua.

Vorrà dire che la prossima invenzione dovrà essere quella di un paio di branchie portatili per respirare come i pesci mentre si telefona magari a sé stessi, tipo masturbazione.

PALLE ROTTE

19 settembre 2016

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Ragazzi, non so più da che parte voltarmi.

Oggi, tra i mille terremoti che scuotono la nostra esistenza ma a cui non si riesce proprio a fare l’abitudine come piacerebbe a qualcuno per diminuire il carico delle proprie responsabilità, anche quello delle Banche che stanno per fallire del tutto trascinandosi dietro oltre ai soliti speculatori che nella vita non sanno fare altro in ogni senso e se si trattasse solo di questo chi se ne frega, trascinandosi però dietro, dicevo, anche e soprattutto, al pari la gente “normale” che ha creduto in loro mentre i dirigenti di quegli istituti, sulla linea programmatica di tanti altri fantocci di Stato, non sanno più dove mettere i soldi che gli vengono “legalmente” elargiti come da “regolamenti interni” mentre c’è chi, anche nel nostro civile Bel Paese, sta iniziando a morir di fame.

Certo, date a Cesare quel che è di Cesare … ma non c’é troppa gente in giro che si fa chiamare Cesare?

Non vi sorge il dubbio che tutta questa che chiamano legalità sia una grande presa per il culo mentre dall’alto si pontifica Giustizia, Legalità Parità di Diritto?

Come tante promesse mantenute, solo quando mantenute, e molto poco, allo 0,00000000001% , tipo quelle del nostro ineffabile Renzi che forse sta iniziando a capire che nella vita, se non si vuol perdere il cadreghino oltre che muovere la lingua e le corde vocali bisognerebbe anche fare qualcos’altro magari quandi si hanno delle responsabilità come le sue per un mandato che nessun Popolo gli ha comunque affidato, se non quello dei suoi quattro partigiani di parte che comunque iniziano a non esser più tanto sicuri delle loro vecchie scelte.

Certo che devve esser divertente e molto appagante stare a gloriarsi berciando gloriosi da mille palchi con una parlantina toscana alla Benigni o alla Pieraccioni che stanno bene solo sullo schermo di un cinema vantandosi che oggi, al contrario di ieri, abbiamo perso 999 invece che 1000.

Io sto cominciando a vergognarmi di essere italiano, perdonatemi, ma qualcuno dovrebbe dimostrarmi con tonnellate di prove VERE in mano, a questo punto, che io ho solo torto.

E magari fosse così.

Come recitava quell’Inno?…

Fratelli d’Italia … fratelli di che e di chi, tanto per non cambiare discorso sulla massa oppressiva dei disonesti che ci gestisce ad ogni livello?

L’Italia s’é desta … ma và, e da quando?

Da quando delle finte Bandiere Rosse hanno iniziato senza l’autorizzazione di nessun voto popolare a far finta di saper spingere la carretta di un Paese dove c’è troppo sole dove si dovrebbe lavorare tosto e troppi soldi in troppo poche tasche?

Dell’Elmo di Scipio si è cinta la testa … ma una volta, su quell’Elmo, non c’erano mica delle orecchie d’asino come oggi o mi sbaglio?

Dov’é la Vittoria (in quale Concorso Statale senza raccomandazioni?) che porta alla gloria (di uno Stato che non paga ma che vuol esser pagato sino all’ultimo millesimo esigendo lnteressi composti come qualsiasi usuraio più o meno mafioso e come lui, se cerchi di ribellarti, non perdona)?

Siam pronti alla morte … ma chi?

Forse i nostri grandi condottieri di Stato che per sembrare più uguali alla Gente che dicono di saper amministrare bene si sono tolti gessato e cravatta e vanno in giro in maniche di camicia col colletto sbottonato che fa molto Impegno Sociale? …

Non aggiungo altro anche se come ben sapete tutti, di cose da dire ce ne sono a bizzeffe.

E smentitemi se qualche Partito oltre alla capacità di discernere l’evidenza dalle bufale di parte, dei trucchetti da gioco delle tre tavolette a cui vi obbligano a giocare col più forte, non vi ha già cancellato anche i connotati della vostra Faccia.

Anarchico mestatore io?

Assolutamente no: palle rotte.

ATTENTI ALLE SPALLE …

8 settembre 2016

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Lo sapete che l’acqua oltre ad esser sorgente di Vita e suo ambiente ideale è il recorder più potente e fedele che esiste, e che non solo non ha bisogno di Ram, Rom o Eprom e nemmeno di Energia Motrice sotto forma di corrente elettrica per funzionare come è indispensabile per il vostro tablet che è solo una lampadina stupida ma con tanta memoria?

Questo perché è lei stessa che oltre ad essere Energia pura è una memoria dalle dimensioni immense ed attiva da sempre e per sempre sinché l’uomo non riuscirà ad inquinarla del tutto irreparabilmente.

Mi chiederete a cosa serve, che cosa registra.

La risposta è estremamente semplice: TUTTO.

E perché registra?

Per cercare di mantenere l’Ambiente il più possibile scevro da qualsiasi forma di inquinamento, appunto, oltre che per tener sempre pronte e aggiornate tutte le informazioni a lui necessarie sia per conservarsi sia per evolversi.

E queste “registrazioni” rivelano nel tempo i loro influssi evidenti in diretta proporzione con l’intensità dei segnali ricevuti.

Ma come registra?

Avvolgendo ogni cosa incontri sul suo cammino.

In queste condizioni l’Ambiente cerca di fare quel che può per difendersi dai continui attacchi dell’uomo facendogli pagare con continui processi di assestamento le sue scorrettezze che talvolta sono delitti veri e propri anche se quel che l’animale uomo interpreta come invasione indebita e crudele altro non è che il normale processo della Natura che ristabilisce equilibri stupidamente ed egoisticamente distrutti o anche solo inopportunamente modificati.

L’acqua registra anche i suoni che altro non sono che vibrazioni, emissioni oscillatorie d’onda che si propagano nell’ambiente lungo uno “spettro” che è molto più ampio rispetto alle capacità uditive di noi esseri umani e sempre secondo il principio per cui un’unica motrice può spingere decine e decine di vagoni ferroviari uno attaccato all’altro, MA spostandoli tutti in misura uguale dal primo all’ultimo e questo la dice tutta su quanto e come certi effetti si possano propagare in Natura con perdite minime di Energia ma a parità di effetti.

E l’acqua ancor più dell’aria (che comunque è sempre piena di vapore acqueo) registra anche qualsiasi altro tipo di “oscillazioni” ondulatorie a partire da quelle potentissime della Luce, altra sorgente di Vita, persino facendosi coinvolgere da quelle radiazioni dalle potenze apparentemente infinitesimali generate dalla nostra attività cerebrale: cercate pure su Internet e troverete tutte le risposte scientifiche inoppugnabili che cercate e così non mi tocca annoiarvi con sigle e numeri perché il discorso si fa molto tecnico.

Infatti, giunti a questo punto, mi fermo qui perché andando avanti dovrei corredare le mie affermazioni di dati spesso incomprensibili per i più, e poi non sarei certamente all’altezza di farlo nel modo più corretto anche se la Verità di base rimane: in ogni caso, come dicevano i latini, “relata refero” e così sino ad ora non ho fatto che raccontare il succo di quel che ho appreso da fonti serie e scientificamente garantite.

Perché questa premessa?

Solo per ricordare che nulla dei nostri comportamenti anche di quelli più intimi e meno manifesti “sfugge” all’ambiente che ci circonda ( mai dimenticarsi che è composto per oltre il 70% di acqua) e altrettanto poi accade pure nell’ambito dell’Atmosfera anche se con dinamiche propagatorie differenti.

Nulla sfugge al Grande Controllore che esiste proprio, magari anche solo a livello di “Sistema Operativo” statene pur sicuri, anche quelli di voi col colletto della camicia inamidato o i capelli da “Rasta” così impegnati nel sociale e nello spirituale, impossibile nascondersi, nemmeno sfuggire ai controlli prestabiliti sulla forza di certi nostri pensieri negativi che finiscono per rendere, diciamo, “instabile” quanto ci circonda, cose, persone e fatti, e queste, badate bene, non sono affermazioni folcloristiche da New Age.

Il discorso è che questo mondo è una scatola chiusa, noi ci agitiamo dentro più o meno comodamente e convinti di esser liberi di poter fare tutto ciò che vogliamo impegnandoci spesso, chi più chi meno, per cercare spazi sicuri e vere aperture che però sono possibili nel suo ambito, ma solo in quello, agendo con chiarezza, equilibrio, competenza, volontà, sincera onestà, perseveranza e rispetto degli altrui confini lavorando su progetti ben precisi e nel confronto dei quali si hanno le idee ben chiare e gli strumenti per agire con effetto.

Imbrogliare la Natura è impossibile.

Arroganza e spocchia sono armi che quasi sempre si rivoltano contro a chi le coltiva convinto di essere meglio, il più furbo, il più con diritto di …

Purtroppo oggi è opinione comune che queste “aperture” abbiano un senso non solo se soddisfano gli orgogli personali ma piuttosto se portano denaro ma soprattutto quel potere con mille teste velenose, e che il “come” arrivarci è un problema secondario, la Morale può attendere in standby.

E allora come fare a capirsi se uno parla in cinese e l’altro in bergamasco mentre i conflitti divampano e gli equilibri diventano sempre più instabili?

E questo alla faccia di che cosa? Della presunta ricerca di un mondo “per noi” migliore?

Mmmmmmmmh, “no buono”, credo proprio che la strada sia un’altra, che ne dite?

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Girovagando in Rete per vedere quanti perdono il loro tempo per venirmi a leggere, ho scoperto la interessante pubblicità di un sito molto seguito che ha utilizzato in prima pagina la parte di una mia elaborazione grafica dell’anatomia del cervello pubblicata in un mio post.

Nessun problema di copyright, anzi, sono contento che sia servita anche ad altri.

Si tratta del Blog di un professionista che afferma di saper insegnare a sprogrammare correttamente il proprio cervello da output indesiderati e a riprogrammarlo a seconda di quanto più si preferisce per affrontare la vita quotidiana con nuova forza ed entusiasmo nonché per ottenere risultati sorprendenti coinvolgendo a proprio vantaggio il mondo circostante così spesso negativo ed apparentemente sordo e immune da qualsiasi influenza esterna.

Nulla di nuovo sotto a sole, questa è la storia di una ricerca vecchia quanto l’uomo, perlomeno da quando questo bipede in posizione eretta ha iniziato a riconoscere la propria immagine riflessa da uno specchio d’acqua o da altra superficie riflettente (guardate che non è uno scherzo) solo che più passano secoli e millenni, le zone più periferiche del nostro cervello che si sono evolute e continuano ad evolversi, più creano veri e propri ostacoli frapponendo a quelle originarie e ataviche come l’Istinto di Conservazione, l’attività della Ragione che molto più spesso di quanto non si pensi è un vero e proprio ostacolo nei confronti delle nostre capacità attive e reattive.

E pensare che già da millenni gli antichi cultori di Arti Marziali in Oriente avevano avuto questa intuizione ed i loro insegnamenti tenevano bene in conto le nostre capacità di reagire al meglio “ad istinto” una volta ben addestrate opportunamente a questo scopo prima che la ragione inizi a porre i suoi dubbi esistenziali facendo da freno più che da calmiere.

Chiaro che addestrarsi come ho appena descritto e che richiede pazienza e determinazione, presume un’infinita onestà di fondo dal punto di vista intellettuale, sociale ed umano da parte di chi intraprende questo non facile cammino perché il risultato porta a sviluppare capacità individuali che mal gestite possono anche essere socialmente pericolose grazie alle forze interiori che sviluppano.

Oggi invece che si vuole tutto bene e velocemente, si ritiene che, partendo dal presupposto che il nostro cervello non è disponibile 24 ore su 24 nella medesima misura, i messaggi, in primis quelli pubblicitari, vanno ripetuti in continuazione seguendo il principio che una rosa di pallini ha più facilità di colpire un passero di passaggio rispetto ad una pallottola sola.

Ci sono però forme mentis “anomale” come la mia, che ad esempio per ricordare non ha bisogno di imparare le cose a memoria ma le è “sufficiente” capire una volta sola per non scordare più, e che sottoposte ad un martellamento di questo genere autogenerano una forma di autodifesa totale che si manifesta nella totale ripulsa del messaggio propinato.

In quel Sito, in poche parole, viene proposto un sistema che vuole sostituire un condizionamento (quello della Società e della Storia) con un altro molto personale e personalizzato “ad usum delfini” e questo, chiaramente, non mi può trovare proprio d’accordo poiché non intravedo nessuna vera compartecipazione personale profondamente cosciente in tutto il processo proposto e in più il tutto viene proposto come prodotto preconfezionato, un po’ quel che sta maledettamente succedendo con i giocattoli o pseudogiocattoli che attivano sempre più l’interesse dei nostri cuccioli (play station, telefonini, tablet …) e che noi, incoscientemente gli proponiamo in esclusiva pure orgogliosi di come li sanno gestire …

Cosa succede poi se gli si tolgono le batterie o la presa della corrente o i soldini di mammà e paà o chi ne fa le veci per le ricariche?

Un punto di questo sistema su cui invece mi trovo d’accordo è l’utilizzo di suoni o musiche in background che in effetti, è scientificamente provato, aprono delle vere e proprie porte del nostro animo e della nostra mente.

Non dimenticate che noi siamo fatti di acqua per una percentuale molto vicina al 100% e basterebbe conoscere gli studi di Masaru Emoto per capire come si comporta l’acqua in modo estremamente differenziato a seconda dei suoni che vengono trasmessi in contemporanea, mentre la temperatura si abbassa verso lo zero.

Ora, per moda, si parla di ”Effetto Mozart” e di suoni o musiche che con la loro emissione creano mutazioni nell’ambiente aereo in cui viviamo emettendo vere e proprie radiazioni o se preferite oscillazioni attraverso l’Etere che vengono così trasmesse senza alcun apparente legame fisico alle molecole, agli atomi, alle infinitesimali forme di Energia che formano i nostri corpi influendo in bene o meno bene sui nostri equilibri più intimi.

Figurarsi quel che accade nel nostro corpo, sino in profondità nei meandri del nostro cervello, il nostro computer centrale … quando viene sottoposto ad emissioni sonore dalle lunghezze d’onda più diversificate mentre le assorbe reagendo sia chimicamente sia fisicamente.

Provate a vedere come ve la potreste vedere con i vostri nervi dopo mezz’ora di musica Tecno o di Mozart oppure di silenzio assoluto … io che vado spesso sottoterra in miniera ho le idee molto chiare in merito, soprattutto sugli effetti del silenzio totale.

Ma allora, certi cervelli in passato come quello di Leonardo o Galileo come hanno fatto a raggiungere tali vette se non hanno avuto occasione di ascoltare, che so io, il concerto in Re Maggiore per due pianoforti di Mozart o altre emissioni d’onda sofisticate, e poi compiere quei salti culturali, anche emotivi e quindi comportamentali che li hanno portati a parlare una lingua nuova per tutta l’Umanità: pensateci un po’ sopra.

Evidentemente non è così semplice codificare totalmente certi processi autoliberatori della nostra mente estremamente legata a tradizioni, religione, culture, vizi mentali, egoismi, inclinazioni istintive … come qualcuno afferma di aver ottenuto anche se il suo petto è ricoperto di medaglie.

Esistono segreti biologici che nonostante il Progresso e la Tecnologia ancora non sono ancora stati totalmente decodificati, e non sarà certo un procedimento di autoipnosi soft a dire la parola nuova che ci renderà dei Superman anche se sicuramente rivelerà i suoi buoni effetti sulle menti più deboli o momentaneamente provate che comunque prima di riuscire a dire qualcosa in modo veramente autonomo … di strada ne avrebbero comunque moltissima da fare.

Quando io invito a fare autotraining da me guidato coloro che vengono a farsi trattare da me per i più svariati motivi, in effetti spesso ma non sempre utilizzo un brano musicale creato da un vero specialista americano in Musicoterapia, brano creato fuori da qualsiasi sfera commerciale e donato a pochi fortunati come il sottoscritto, brano che ha la capacità di “imprigionare” i ritmi respiratori cadenzandoli nel modo più giusto per abbassare innanzi tutto il ritmo cardiaco e per creare il livello di concentrazione necessario ad esempio per eseguire “solo mentalmente” tutti i movimenti corporei che io richiedo facendo rammentare alla coscienza attiva quel che solo il cervello ricorda in silenzio, o per rilassarsi completamente, o per ricordarsi di quel che ormai è sfuggito dal nostro controllo cosciente e che funziona solo grazie alla nostra attività cerebrale più sommersa tipo certe funzioni vitali come lo stesso respiro, oppure per riuscire a vincere tutti quegli stimoli masochistici che ci spingono a farci del male dando retta solo alla parte più fragile ed egoista del nostro animo … ma mi fermo qui, si tratta di processi complessi, sempre differenti da persona a persona e non è il caso di far finta di dare la solita regoletta (insufficiente) che poi uno si mette ad eseguire credendo di aver capito come la cosa funziona.

Io so solo che solo facendo eseguire questi esercizi sono persino riuscito a far scomparire del tutto una blefarite definita cronica ed incurabile da fior di medici.

Ma non sono stato io a realizzare questo traguardo, il merito va tutto a chi si è fatto guidare ed a cui ho progressivamente insegnato a gestirsi da solo ogni giorno di più ascoltando non tanto le mie parole quanto ciò che il suo organismo gli stava disperatamente chiedendo.

Sarà proprio meglio che mi fermi qui, sappiate solo che ho impiegato degli anni, tanti, per giungere al mio attuale stadio di coscienza e proprio iniziando questo lavoro una vita fa ripetendo all’infinito, come in una preghiera, i Katà che il mio Maestro mi aveva insegnato, sino a quando mi sono ritrovato capace di svolgerli alla perfezione anche solo mentalmente, decisione, ordine, disponibilità, tenacia … il resto ha iniziato a venire da sé anche nelle cose normali della vita quotidiana in cui ero io e non l’inconscio a comandare.

I FIGLI DI EVA

16 giugno 2016

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OGNI gesto Nostro, Iniziativa OGNI, OGNI Reazione Sono Tutte Figlie di valutazioni ben preciso.

Che poi QUESTE valutazioni Siano a Loro volta Figlie della Nostra razionalità, dell’istinto, delle Seghe mentali di cui Spesso ci pasciamo e Così via, Di quella disonestà ideologica Che mai ci sogneremmo di Riconoscere E che cerca sempre di tirar acqua al Nostro Mulino, Il tutto Generatore Anche da tante Altre Motivazioni Dalle Più eccelse alle Più squallide, tutto cio non conta dal punto di vista del MECCANISMO Che le Attiva e provocazione Le nostre Reazioni.

Sempre, un monte, ci Sono Quelle valutazioni Che ci rendono MOLTI Simili alle bestie QUANDO proprio non riusciamo ad esserne padroni e piloti al di sopra di Qualsiasi motivazione deviante o deviata, MENTRE noi Esseri umani, tutti, chi Più, chi Menone, avremmo il Dono di Poter Essere padroni del senso di Qualsiasi Nostra Scelta.

Certo, Quante lacrime, quanti mali di schiena, Quante angosce ma also Quante gioie.

Invece, io, Ogni volta Che APRO La Finestra, devo quasi sempre assistere al triste spettacolo di tante scimmiette Che si tappano occhi, bocca e orecchie, impegnatissime un letamare solista il proprio orticello Come se fosse l’unico Degno di attenzioni e l’unica ragione di vita.

Pessimista?

Censore “a” gratis?

Assolutamente no.

E ‘Solo Una questione di diottrie … 10 decimi … e un pizzico di sarcasmo.

UN AMORE PARTICOLARE

6 giugno 2016

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Sin da piccolo il mio colore preferito era il “Viola” e nel corso degli anni mi sono trovato a fare delle scelte direi “automatiche”, soprattutto negli acquisti, perché guardando bene oltre alle righe c’era sempre di mezzo quel colore che faceva da catalizzatore.

Solo da pochi anni, purtroppo, ora so quanto ho perso, da qualche sommerso neurone ereditato da non so chi, è finalmente emersa la mia passione per i minerali, per i cristalli che sono un miracolo della Natura, e per un minerale, in particolare.

Voi subito direte, di certo per gli ametista con quelle sfumature cha vanno dal lilla al viola più carico.

Niente di più sbagliato.

I cristalli di ametista, soprattutto quelli brasiliani viola scuro, possiedono una colorazione molto bella, elegante e attraente ma per me sono un po’ come certe “stampe d’arte”, belle ma fredde.

I cristalli che attraggono maggiormente la mia attenzione sono quelli della Fluorite, tecnicamente, fluoruro di calcio, che può assumere anche altre colorazioni pure mixate fra di loro, ma essenzialmente violacee.

Minerale non raro e poco intrigante per un occhio inesperto quando poco illuminato e visto nell’insieme delle sue masse grezze private di ogni “fioritura” cristallina.

Ma non come si può presentare sia all’interno di geodi, sia quando in miniera vedi affiorare le sue geminazioni sulle superfici dei filoni sotterranei, oppure, incredibile, inserite a cielo chiuso in celle vecchie milioni di anni, dietro spesse lamine di roccia che non fanno sospettare la presenza celata di tanta bellezza dietro ad una crosta tanto anonima.

Io credo che anche il cuore più indurito, la mente pià distratta e lontana da tutto se non dai propri interessi materiali e da tutti gli egoismi possibili, davanti a tanta bellezza non può rimanere insensibile, ed è per questo che ho scritto questo Post perché sono inguaribilmente convinto della purezza delle radici dell’animo umano a cui mi sto rivolgendo.

Comunicato x Lia

2 giugno 2016

Io credo di aver lavorato veramente tanto su di me stesso nel corso degli anni, spesso anche rendendomi antipatico e mal sopportabile a chi mi viveva accanto, e di aver finalmente raggiunto un grado di autocoscienza, sicuramente molto scomodo soprattutto per me nonostante le facili apparenze, quando si è onesti e quindi stupidi, vedete voi, ed altrettanto perfettibile perché si tratta di processi che non hanno mai fine in noi esseri umani psico-biologicamente imperfetti per natura.

Ciò non toglie che si possano raggiungere dei livelli di coscienza e sicurezze che chiaramente chi è interessato nell’arco di ogni sua giornata a pensare ai soldi, al potere, ai risentimenti o anche solo a quella “cosina” là … mai potrà pensare nemmeno di accostare alla lontana o per sentito dire.

Ieri, ad esempio, ho ricevuto la telefonata di una cara amica che sta attraversando un momento molto critico della sua esistenza per colpa di un marito che per “tradizione” non ha capito che differenza passa tra moglie e serva ed io l’ho ascoltata con grande tristezza perché purtroppo si tratta di problemi senza soluzione.

Mia moglie che casualmente mi era seduta vicina, alla fine della telefonata mi ha chiesto il perché di tanti miei silenzi mentre ascoltavo, conoscendo bene il mio temperamento che solitamente mi porta a reagire subito quando c’è qualcosa che non va …

Giusto, ma a che serve il suono di un consiglio anche amichevole quando il grosso problema consiste nel lasciar sfogare a fin di bene il fiume in piena delle emozioni altrui soprattutto quando ben si sa che dall’altra parte esistono tutte le forze necessarie per saper reagire positivamente una volta “sgonfiato” il motivo di tante amarezze e la rabbia per tante ingiustizie subite?

E non c’è proprio bisogno di rinchiudersi in nessun guscio con la presunzione di essere, almeno lì, al sicuro.

Al sicuro ci potremo trovare solo quando riconosceremo a noi stessi il possesso dentro di noi di quella piccola particella di Dio che, unica, ci può dare la FORZA.

Tutto il rimanente, convenzioni, etica, interessi, crediti, debiti, capacità di capire, di agire, di reagire, di interfacciarci con gli altri senza perdere la nostra identità sacra e inviolabile … esiste, certo, pesa, eppure …

Eppure la nostra vera vita consiste in quel che siamo, in quel che abbiamo seminato, non importa se la pianticella che è nata è alta solo un cm. mentre altre attorno a noi sono alte quaranta metri: la vita che l’ha fatta uscire dalla terra desiderosa di luce è sempre la stessa.

Proteggiamola, alimentiamola, amiamola.

Cia Lia.

abi

Una volta le fotografie erano tutte in bianco e nero.

L’avvento del computer ha fatto emergere prepotentemente il fascino “depistante” del colore.

Se volete conoscere la motivazione per cui utilizzo il termine “depistante”, osservate solo come i giovanissimi siano incapaci di separarsi dai loro telefonini e da tutto ciò che genera colore.

Già, perché le fotografie che una volta venivano stampate a colori da pellicola negativa, si chiamava così, su dei supporti di carta “sensibile”, offrivano delle scale cromatiche molto limitate rispetto ad un odierno schermo LCD.

In effetti l’avvento delle diapositive aveva fatto suonare il primo campanello di allarme nel cervello di noi poveri utenti dell’Immagine che rimanevamo affascinati da tutti quei colori improvvisamente comparsi a nostra libera disposizione.

Certo, si trattava di colori non più riflessi da opache superfici di cartoncino ma della luce variopinta che attraversava le pellicole diapositive e regalava tutte le affascinanti vibrazioni dei colori su di esse imprigionate.

Adesso, grazie ai nuovi sistemi digitali, le immagini a 16.000.000 di colori in realtà ne propongono migliaia molto oltre a quelli che la nostra retina è capace di coglierne le reali differenze cromatiche sullo spettro visibile.

Eppure, dovete fare un atto di fiducia e seguire attentamente quanto vi dirò prima di dichiarare morte e defunte tutte le immagini stampate in bianco e nero.

Provate a pensare quanto i vostri figli e voi stessi giochereste di meno su telefonini ed affini se le immagini offerte gratuitamente da quegli schermi fossero prive di colori … quei colori che spesso sembrano offrire nuovi “sensi” alle immagini riprodotte.

Non è colpa vostra, state pure tranquilli, non siete improvvisamente diventati stupidi, si tratta solo di una nuova forma di dipendenza purtroppo automatica che va di pari passo col progresso tecnologico e da cui è molto difficile affrancarsi.

Il discorso è che questo è l’effetto provocato dalle radiazioni luminose colorate sulla nostra materia grigia grazie ad un vero e proprio effetto ipnotico, non sto esagerando, e chi per primo se ne è reso tecnicamente conto ha cercato e trovato il sistema per trasmettere segnali così amplificati ad uso delle nostre capacità ricettive traendone profitti di ogni tipo, economico, psicologico, politico …

Eppure, se vi fosse rimasta un po’ di quella sensibilità più patrimonio della mia generazione che delle vostre e vi capitasse fra le mani qualche stampa in bianco e nero di certi affascinanti ritratti fotografici di Richard Avedon, di Irvin Penn o di alcuni still life di Bill Brandt o simili, forse vi rendereste conto che le storie per immagini si possono raccontare in due modi: o sfruttando l’effetto emotivo di cornici (i colori) più belle dei soggetti dei quadri rappresentati che paiono essere sempre più spesso privi di creatività, di valore compositivo e narrativo, oppure lasciando che sia l’immagine stessa a raccontare da vera protagonista la sua storia esposta al giudizio inclemente dell’osservatore.

Che il mondo a colori sia più bello di quello in bianco e nero?

Forse, però è sicuramente più scontato, più commerciale, più da specchietto per le allodole, non di certo come la maggioranza delle donne appena si svegliano e non hanno ancora provveduto a restaurarsi la faccia con creme e colori artificiali.

Che fare?

Trasferire le nostre capacità di comunicazione utilizzando gioiosamente quanto progresso e tecnologia ci offrono, ma mai come fanno tante amorose mammine quando fotografano i loro tesoretti … mille scatti … ce ne sarà almeno uno giusto fra tutti … che importa saper scegliere prima di qualsiasi click?

C’è sempre tempo poi per scegliere e cestinare quello che non ci aggrada, tanto, il click non costa nulla e se ne possono scattare anche migliaia senza spendere un cent.

Come accade oggi per ogni cosa nella vita … tutti pronti a sparare rose di pallini di piombo sperando di beccare qualcosa … ma anche se tutti ormai sono “fotografi” provetti, i veri tiratori scelti sono una razza ben differente e purtroppo in estinzione.

 

DIVERSITA’

31 Maggio 2016

elefante_seduto

Amici miei, esiste una realtà molto difficile da riconoscere e accettare, una realtà che spesso fa affiorare uno stupido sorriso ironico sul volto della gente cosiddetta normale, una realtà per di più molto scomoda anche psicologicamente per i benpensanti ultrarazionali (secondo il loro punto di vista) come per gli indifferenti e vaffanculisti di professione o per indole, come per coloro che devono sempre mettere in dubbio ogni cosa, per coloro che si credono superiori perché solo loro conoscono il Verbo …

Ma di che sto parlando?

Chiunque sa bene che non esiste un essere umano uguale ad un altro, ma il discorso DIVERSITA’ con la “D” maiuscola va molto più nel profondo: i “Diversi” veri esistono, pochi rispetto ai grandi numeri, ma esistono da sempre ovunque e di solito se ne stanno tranquillamente in disparte o mimetizzati anche perché non gli interessa emergere o decantarsi di fronte agli altri millantando crediti talvolta più che veri.

Intendo per Diversi coloro che possiedono il dono delle intuizioni, la capacità dell’indulgenza, la forza di offrire fiducia, il coraggio delle prese di coscienza, intendo coloro che nella vita riescono sempre, anche se talvolta con fatica, ad esserne i protagonisti silenziosi, discreti, imprevedibili per le grandi masse, senza dover essere dei coronati piloti di Formula1, degli astronauti, dei Capi di Stato, dei Monaci Shaolin, dei professori di Filosofia, dei Guru indù … anche se questo potrebbe aiutare molto …

Diverso è colui che in silenzio “sa” perché capire e “sentire” gli è facile, naturale, istintivo, perché se vuole sa risolvere senza mettersi in mostra, che è paziente e moderato ma non per questo debole, che non ha bisogno di mostrare la propria forza per veder affermata la propria superiorità, sia fisicamente sia mentalmente.

Purtroppo, esser “Diversi”, se da un lato, dentro, paga, comporta un prezzo molto alto: la solitudine, proprio perché questo tipo di Diversità fa paura e tenere le distanze è prudente per l’uomo normale con tutti i suoi scheletri ammucchiati nell’armadio, povero lui così portato ad esser sempre molto propenso a cercare di togliere di mezzo chi è Diverso, una mina vagante e silenziosa, appunto, per lui e per i suo equilibri …

Equilibri ……..?

Un’avversità molto simile a quella dei bimbi che non vogliono mangiare cose nuove solo perché non le conoscono e più di tanto non vogliono rischiare delle proprie sicurezze …

Sicurezze …………….?

GRAZIE

30 Maggio 2016

dva2

Un Grande della Chirurgia con cui ho lavorato per ben tre lustri, quindici anni, un Uomo che non tollerava giochi politici sottobanco, infedeltà, leccate di c…, impreparazione professionale, falsità di ogni tipo e che, potendolo, creava ostacoli veramente pesanti a chi cercava di farsi strada presso di lui con i soliti mezzucci all’italiana che non voglio nemmeno nominare, andando contro di petto anche a vere e proprie montagne di Potere, spesso lo sentivo mormorare: … chi sa , fa, chi non sa, parla.

Si potrebbe aggiungere a quel “parla” … promette, magnifica, manovra parole e numeri, cerca di seminare consensi, minimizza o getta discredito su ciò che non esce dalla sua bocca … e via così muovendo sassolini che chiama montagne.

Fortunatamente questo non lo si può proprio dire dei Dirigenti del nostro Governo, vero?

Quelli che per bontà innata, onestà e senso di responsabilità, anche se nessuno li ha eletti, si sono sobbarcati l’onere di risolvere tutti i problemi del Paese.

Grazie.