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18 novembre 2016

Alcuni messaggi che ricevo anche da molto lontano mi fanno pensare che qualcuno si è chiesto il motivo del mio grosso rallentamento nel pubblicare nuovi post.

Da una parte la pacchiana evidenza del fatto che, senza voler offendere nessuno in particolare, anche cani e porci si sono messi a scrivere (scrivere?) e pubblicare di tutto e di più in nome di una molto gratuita saggezza critica al disopra di cose e tempi, dall’altra una mia effettiva sfiducia crescente nei confronti di chi si professa profondamente attento e partecipe ad un certo tipo di critiche costruttive e intanto insiste a gavazzare nella tiepida mota del qualunquismo irresponsabile del mondo che ci sta sempre più avvolgendo come i tentacoli di un calamaro che alla fin fine ci tratterà solo come cibo qualunque per il proprio sostentamento.

Come dice il mio ultimo nipotino di due anni: nonno … pazienza …

Ebbene, pazienza sia, ma lasciate che si schiarisca un po’ questa nube fantozziana che sta avviluppando tutto quanto le sta sotto.

Tanto sono ben poche le cose che mi possono spostare dal mio IO, quell’IO che ha suscitato in molti di voi almeno qualche curiosità.

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E’ ufficialmente arrivato il minirobot da “compagnia”.

Dal giappone, se no, da dove?

Proprio un gadget che ci mancava e di cui eravamo tutti in trepida attesa, in questo Mondo sempre più sovrapopolato e con sempre meno risorse equamente distribuite fra tutti.

Avevamo iniziato a “deviare” mentalmente col presunto amore per le bestie, di solito i cani, i migliori amici dell’uomo, quelli che anche se li mandi a vaffa continuano a guardarti con sguardo innamorato magari in attesa di qualche crostino se proprio non di qualche bistecca, pronti a difenderti sino alla morte anche perché poi, dopo, se tu non ci sei più, chi gli darà da mangiare ed una tana calda e sicura?

Certo, quale miglior amico, quale miglior compagnia se non quella di chi non ti potrà mai rispondere per come certe volte ti meriti?

Meditate gente, meditate.

Oltre a tutto il minirobot lo potrete comodamente trasportare anche dentro ad una valigia e in nessun esercizio pubblico o privato vi sentirete ricordare che lì dentro ospite proprio gradito non è, e che non ci deve proprio entrare … e non dovrete nemmeno portarlo in giro a fare i suoi bisogni anche quando proprio non avete voglia.

Lo schiavo perfetto, il compagno perfetto che non vi dirà mai di no e state pur sicuri che in qualche prossima versione oltre che a rispondere alle vostre domande o a suonarvi la canzoncina preferita, sul mercato arriverà anche la versione tuttofare e pure bravissima a soddisfare i vostri onanistici appetiti sessuali più vergognosi e nascosti.

Così, quando avrete tutto a portata di mano con tutto già “pagato”, scoprirete che dentro di voi inizieranno a morire desideri, emozioni, sogni.

Magari cercherete di tornare al tenero abbraccio col vostro cane languidamente spaparanzati in due su qualche divano davanti al vostro Tv, mentre lui, dopo un po’ stanco di tanta inattività vi porta disperatamente il guinzaglio perchè contrariamente a voi ha voglia di uscire e di andare ad annusare gli angoli più laidi delle strade ma sempre pronto a dimostrarvi il suo amore leccandovi in faccia, possibilmente sulla bocca.

Ma tutto ciò non vi servirà più a nulla perchè avrete definitivamente disimparato il vero senso della comunicazione e il coraggio del confronto, il fegato di affrontare il contrario e lo scomodo ignoto.

Quell’ignoto che lo state diventando proprio voi stessi anche pur avendo rigorosamente eliminato con ipocrita prudenza ogni specchio dalle pareti di casa vostra.

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Quanto sto per scrivere attizzerà parecchio i padiglioni auricolari di chi è ad ogni costo in cerca di pruriti, anche di tipo sessuale, perché no?

Siamo tutti delle bestioline, chi più chi meno, e di solito, di più i maschietti, particolarmente ricettivi in quel senso, almeno mentalmente, anche quando il pisello serve ormai solo per far pipì (miracoli delle sinapsi cerebrali di questa sottorazza del Genere Umano e a cui, recriminando talvolta, appartengo).

E sicuramente irriterà parecchio quelli di un paio di mie amiche che non mi perdonano mai quando i miei post prendono una certa direzione, ma non è colpa mia se non vogliono accettare l’importanza del sesso anche “libero” nella vita quotidiana.

Dopo anni, vi giuro che è proprio vero, settimanalmente o quasi, continuo a praticare massaggi soprattutto miorilassanti a integerrime signore, ma anche trattamenti terapeutici veri e propri spesso camuffati da massaggi solo nella mente di chi me li richiede, tanto io so bene cosa serve dietro ad una certa immagine fornita da certe persone oltre a quanto mi vengono a raccontare, e queste persone poi mi rimangono nel tempo fedeli forse proprio perché le mie mani offrono loro in modo asettico esattamente ciò che esse richiedono a livello più o meno cosciente.

Uno dei peccati più pesanti della cultura religiosa di casa nostra è sicuramente quello di aver demonizzato il sesso.

C’è una bella signora in particolare, felice sposa ancora non giunta alla cinquantina e senza figli, che sin dalla prima volta che mi è venuta a trovare, è stata chiarissima su quello che voleva: ogni centimetro del suo corpo era a totale disposizione delle mie mani per venire trattato come avrei potuto e voluto decidere io personalmente sulla base delle mie esperienze e della mia sensibilità, con dolcezza o con energia purché riuscissi a rilassarla, potendo toccare fisicamente ogni millimetro quadrato di pelle, tranne che per quei pochissimi centimetri e quel che ci stava sotto, cioé, tanto per parlar chiaro, in zona capezzoli e in quella pubica.

Voi capite che dopo simili premesse qualsiasi terapeuta serio si sarebbe fatto venire qualche “piccolo” interrogativo su questo atteggiamento, dato che l’influsso di certe manovre tattili in corso d’opera si sarebbe comunque fatto sentire in zone immediatamente limitrofe.

Potenza del cervello sui sensi …!

In ogni caso, e posso dire ormai da anni, questo rapporto che è diventato come altri estremamente fiduciario, si mostra durevole e pare che quel che faccio funzioni a dovere, anche se mi fa proprio pensare che io delle donne non capirò mai nulla … forse proprio “per fortuna” ….

E, se me lo concedete, vi giuro che sotto alle mie mani, di donne belle, brutte e bellissime e talvolta estremamente femmine, ne sono passate molto di più della cosiddetta “media” che un maschio normotipo riesce ad avvicinare nel corso della sua vita.

Ciò che più mi crea pensieri ancor più che intimi e tutti miei, è la licenza data da questa signora di farsi “toccare” anche in zone molto intime anche se non intimissime, quelle che lei stessa dice riservate esclusivamente al suo compagno, e che in realtà non possono rimanere proprio insensibili senza che nelle “immediate vicinanze” avvenga qualche sollecitazione tattile parallela non voluta.

Eppure …

E così va avanti da anni: a fine trattamento la signora soddisfatta si ricompone, rimette a posto la biancheria intima davanti ai miei occhi senza alcuna remora falsamente perbenistica, anzi talvolta mi invita a controllare se in alcuni punti un po’ al limite mi sembra che tutto “vada bene”, poi un grazie e un arrivederci alla prossima.

Grazie al cielo mamma e papà mi hanno creato ed allevato regalandomi tutti i sistemi possibili di autocontrollo perfettamente funzionanti e proprio non mi succede mai che nemmeno in certi momenti un po’ scabrosi mi capiti di provare eccitazione, però vi assicuro che certe volte rimane io stesso rimango stupito del mio autocontrollo .

E’ mai capitato a voi maschietti di sentirvi dire da una donna per cui avreste fatto la bava: … caro, carissimo, che bello essere amici perchè fra di noi non potrà esserci mai nulla … mentre in effetti … intanto te la mettono in mano … o quasi … e non solo per modo di dire …

Ecco, una cosa del genere.

Ma in effetti, nel cervello di chi viene coinvolto in queste situazioni diciamolo, un po’ al limite, si tratta anche di un qualcosa di estremamente positivo perché in certi momenti ti rendi conto che anche se nessuna te lo vorrà mai riconoscere apertamente, tu stai dando e in modo molto pulito quel che nessun compagno amoroso sarà mai in grado di offrirle in momenti di vera e totale intimità nel rispetto di certe dinamiche fisiologiche femminili decisamente molto intime …

Quel quid che ha moltissime attinenze con quel modo di sentire che ha dentro di sé ogni donna e che mai, dico mai, lei consentirà che venga alla luce del sole, nemmeno negli attimi di maggior trasporto col proprio compagno.

Vi ricordate di quel post in cui dicevo che in quanto ad equilibri, quando vuole, la donna è la versione “x.2” del Genere Umano in cui i poveri maschi, nonostante tante pretese di superiorità, di fronte a qualsiasi femmina non possono che venire in seconda linea?

Appunto.

IL CANTICO DEL BLA BLA

21 settembre 2016

sxxx1Nel lontano 1970 un mio amico mi regalò un apparecchio ricetrasmittente, un residuato di guerra made in USA, operante sulla Banda dei 27 Megahertz da tempo abbandonata dai Militari americani a causa dell’estrema instabilità dei collegamenti a lunga distanza, tipica di quella frequenza molto sensibile all’andamento irregolare delle “macchie solari” soprattutto a quei tempi.

Sì, perché la propagazione delle onde Hertziane attraverso l’Etere (quelle che consentono di comunicare a distanza senza “filo”) è condizionata da questo fenomeno naturale.

Già a quei tempi l’idea di poter utilizzare un apparecchio dalle prerogative simili a quelle di un telefono ma senza fili, appunto, era troppo invitante e così nel giro di qualche anno, anche se l’utilizzo di quella frequenza era vietato dalla Normativa Nazionale, un discreto numero di persone che si era attrezzata con quelle apparecchiature e con altre che il mercato giapponese aveva iniziato a sfornare, aveva iniziato a comunicare scambiandosi liberamente via etere ed entro distanze non eccessive, saluti, notizie ma perlopiù fesserie, giusto per il gusto di aprir bocca e di poter sempre trovare qualcun disposto a rispondere alle sue chiamate, e poi, parlare dentro ad un microfono, soprattutto mentre gli altri ti guardavano e non capivano, queste persone potevano anche pensare che tu fossi uno 007 … e ciò faceva sentire molto importanti.

E anche se la cosa non piaceva agli incaricati dallo Stato (Escopost) di tener pulite quelle frequenze il cui utilizzo tra l’altro creava pesanti interferenze sulle emissioni dei programmi Tv e Radiofonici, questa moda prese piede velocemente e ci fu persino chi colse l’occasione per gestire il problema politicamente promettendo in scambio di voti la liberalizzazione dell’utilizzo di quella che poi venne denominata CB, abbreviazione di Citizen Band.

Confesso di esser stato uno dei primi utilizzatori di quelle radio, ma dopo poco tempo, stanco della nullità di quel che mi veniva dalla maggioranza delle persone con cui facevo “collegamenti”, feci il grande passo, e studiai persino l’Alfabeto Morse allora indispensabile per dare gli esami richiesti e quindi diventare Italia2 cioè radioamatore in possesso del legale diritto di esercizio di una stazione radio ricetrasmittente autorizzata dallo Stato.

Ma dato che sostenere quegli esami non era cosa per tutti i cervelli oltre che rappresentare più che un impegno per un qualcosa che doveva essere solo un gioco, un ostacolo sgradito per tutti coloro che non amano le “regole” e tutto deve essere lecito sinché uno casualmente non calpesta la terra del suo orticello, iniziò una lenta invasione di campo (di frequenze radioamatoriali legalmente assegnate in Italia e nel Mondo intero) da parte di quelli che erano rimasti in CB mentre, a livello di fenomeno sociale incontrollato, cresceva a dismisura la moltitudine di abusivi che acquistavano e poi utilizzavano tranquillamente (spesso creando pesanti interferenze) apparecchiature ricetrasmittenti che non avrebbero potuto nemmeno detenere “per bellezza” e l’etere, sempre più affollato, iniziò a venire inquinato irreparabilmente da ogni tipo di abuso e segnali di disturbo stupidi e inutili, buoni solo per creare disordine oltre che per il famoso: … Maria butta la pasta che sto arrivando …

Ma la tecnologia avanzava a passi da gigante e sollecitata da un Mercato che aveva individuato un nuovo business di dimensioni internazionali, così comparvero i primi veri telefoni portatili sino ad arrivare a quelle meraviglie della tecnologia odierna che si possono acquistare liberamente in ogni negozio specializzato e senza alcun limite tranne che pagando a caro prezzo apparecchietto e canone cosicché la CB venne praticamente abbandonata dalle masse logorroiche in carenza di parole e di idee e tanto bisogno di non “sentirsi fuori dal branco” nonchè con tanta voglia di parlare anche a vanvera, ripetendo all’infinito le medesime cose, ridere anonimamente per ogni tipo di fesseria e in compagnia di chiunque, bastava far “andare la voce” e il cervello spesso poteva anche aspettare sino a quando poi non si è imparato addirittura a commettere abusi e scorrettezze sempre nascondi dietro a un dito, cioè nell’anonimato consentito da Social Naetwork e Internet in genere.

I telefoni portatili erano poi un ottimo sistema per tenere sotto controllo a distanza i propri figli (almeno così la pensano ancora certi genitori che invece oggi gli hanno messo in mano delle armi vere e proprie, diventate tali almeno da quando qualsiasi smartphone può andare liberamente in Rete).

Il numero degli utenti del parla/ascolta a distanza oggi è aumentato a dismisura a livello mondiale mentre l’utilizzo che viene quotidianamente fatto di quei gioielli tecnologici certe volte fa pensare a delle scimmie con in mano una lampadina accesa o una collana di perline variopinte che però, almeno loro non hanno l’esigenza di parlare con qualcuno ogni minuto che passa anche raccontandogli sempre le stesse cose per lo più insignificanti.

Si guida col telefonino in mano, si cammina col telefonino in mano, si va al lavoro, persino i più piccoli mentre vanno a scuola, col telefonino in mano.

E magari anche mentre si sta facendo sesso e mentre si parla col corrispondente mantenendo un aplomb degno di un capitano d’industria durante un consiglio di amministrazione, tento nessuno vede quel che si sta facendo … e non aggiungo di proposito altri particolari …

Negli attimi di pausa o lo si usa per ascoltare musica con gli auricolari, o come passatempo facendo girare uno dei soliti giochetti elettronici scemi, ma l’aspetto più patologico di un certo tipo di utilizzo è quello di leggere e rileggere all’infinito precedenti scambi di messaggi rimasti memorizzati come se già non li si conoscesse a memoria.

Tipo “diario” di una volta …

Oppure il cercare disperatamente su quel piccolo schermo notizie e immagini che chiamarle gossip è pura gentilezza considerando da che letamai provengono.

Quante incertezze, quanta solitudine, quante ipocrisie … quando quel telefono non serve per trasmettere notizie importanti o usato come serio strumento di lavoro.

Chi non usa il telefono è fuori dal “branco” perchè non può comunicare ogni 3 minuti il nulla di cui è stato protagonista, non può fotografare controllando in tempo reale il risultato dei suoi click, nemmeno quelli più patetici dei selphy con cui ritenersi protagonista della vita anche quando non si sa nemmeno come friggere un uovo …

Comunicare, comunicare … ma ne siamo proprio sicuri che si tratta di comunicare?

O piuttosto di aver riscontro sul fatto che c’è dall’altra parte qualcuno che è sempre pronto a risponderci e che così non siamo soli?

Già, anche se nella vita quotidiana manco si rivolge la parola al vicino di casa, a quello di pianerottolo, a qualcuno con cui veramente fare dei confronti, con cui esser gentili e umanamente disponibili …

Giusto così: il confronto cosciente è come la lebbra, guai a farsi venire certe voglie, tanto poi, per sfogarsi c’è sempre la partita di pallone alla domenica dove si può urlare, insultare, pestare il primo che ti passa accanto, e via di questo passo.

Ma sempre col telefonino in mano, sì in mano, ora non lo si tiene più in tasca, troppo lontano, se manca quel contatto dove finiranno mai le nostre sicurezze?

Io credo che il primo che inventa una custodia impermeabile per quando si va in piscina, farà un mucchio di soldi … ma no, dimenticavo, hanno già inventato il telefono che funziona anche sott’acqua.

Vorrà dire che la prossima invenzione dovrà essere quella di un paio di branchie portatili per respirare come i pesci mentre si telefona magari a sé stessi, tipo masturbazione.

PALLE ROTTE

19 settembre 2016

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Ragazzi, non so più da che parte voltarmi.

Oggi, tra i mille terremoti che scuotono la nostra esistenza ma a cui non si riesce proprio a fare l’abitudine come piacerebbe a qualcuno per diminuire il carico delle proprie responsabilità, anche quello delle Banche che stanno per fallire del tutto trascinandosi dietro oltre ai soliti speculatori che nella vita non sanno fare altro in ogni senso e se si trattasse solo di questo chi se ne frega, trascinandosi però dietro, dicevo, anche e soprattutto, al pari la gente “normale” che ha creduto in loro mentre i dirigenti di quegli istituti, sulla linea programmatica di tanti altri fantocci di Stato, non sanno più dove mettere i soldi che gli vengono “legalmente” elargiti come da “regolamenti interni” mentre c’è chi, anche nel nostro civile Bel Paese, sta iniziando a morir di fame.

Certo, date a Cesare quel che è di Cesare … ma non c’é troppa gente in giro che si fa chiamare Cesare?

Non vi sorge il dubbio che tutta questa che chiamano legalità sia una grande presa per il culo mentre dall’alto si pontifica Giustizia, Legalità Parità di Diritto?

Come tante promesse mantenute, solo quando mantenute, e molto poco, allo 0,00000000001% , tipo quelle del nostro ineffabile Renzi che forse sta iniziando a capire che nella vita, se non si vuol perdere il cadreghino oltre che muovere la lingua e le corde vocali bisognerebbe anche fare qualcos’altro magari quandi si hanno delle responsabilità come le sue per un mandato che nessun Popolo gli ha comunque affidato, se non quello dei suoi quattro partigiani di parte che comunque iniziano a non esser più tanto sicuri delle loro vecchie scelte.

Certo che devve esser divertente e molto appagante stare a gloriarsi berciando gloriosi da mille palchi con una parlantina toscana alla Benigni o alla Pieraccioni che stanno bene solo sullo schermo di un cinema vantandosi che oggi, al contrario di ieri, abbiamo perso 999 invece che 1000.

Io sto cominciando a vergognarmi di essere italiano, perdonatemi, ma qualcuno dovrebbe dimostrarmi con tonnellate di prove VERE in mano, a questo punto, che io ho solo torto.

E magari fosse così.

Come recitava quell’Inno?…

Fratelli d’Italia … fratelli di che e di chi, tanto per non cambiare discorso sulla massa oppressiva dei disonesti che ci gestisce ad ogni livello?

L’Italia s’é desta … ma và, e da quando?

Da quando delle finte Bandiere Rosse hanno iniziato senza l’autorizzazione di nessun voto popolare a far finta di saper spingere la carretta di un Paese dove c’è troppo sole dove si dovrebbe lavorare tosto e troppi soldi in troppo poche tasche?

Dell’Elmo di Scipio si è cinta la testa … ma una volta, su quell’Elmo, non c’erano mica delle orecchie d’asino come oggi o mi sbaglio?

Dov’é la Vittoria (in quale Concorso Statale senza raccomandazioni?) che porta alla gloria (di uno Stato che non paga ma che vuol esser pagato sino all’ultimo millesimo esigendo lnteressi composti come qualsiasi usuraio più o meno mafioso e come lui, se cerchi di ribellarti, non perdona)?

Siam pronti alla morte … ma chi?

Forse i nostri grandi condottieri di Stato che per sembrare più uguali alla Gente che dicono di saper amministrare bene si sono tolti gessato e cravatta e vanno in giro in maniche di camicia col colletto sbottonato che fa molto Impegno Sociale? …

Non aggiungo altro anche se come ben sapete tutti, di cose da dire ce ne sono a bizzeffe.

E smentitemi se qualche Partito oltre alla capacità di discernere l’evidenza dalle bufale di parte, dei trucchetti da gioco delle tre tavolette a cui vi obbligano a giocare col più forte, non vi ha già cancellato anche i connotati della vostra Faccia.

Anarchico mestatore io?

Assolutamente no: palle rotte.

ATTENTI ALLE SPALLE …

8 settembre 2016

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Lo sapete che l’acqua oltre ad esser sorgente di Vita e suo ambiente ideale è il recorder più potente e fedele che esiste, e che non solo non ha bisogno di Ram, Rom o Eprom e nemmeno di Energia Motrice sotto forma di corrente elettrica per funzionare come è indispensabile per il vostro tablet che è solo una lampadina stupida ma con tanta memoria?

Questo perché è lei stessa che oltre ad essere Energia pura è una memoria dalle dimensioni immense ed attiva da sempre e per sempre sinché l’uomo non riuscirà ad inquinarla del tutto irreparabilmente.

Mi chiederete a cosa serve, che cosa registra.

La risposta è estremamente semplice: TUTTO.

E perché registra?

Per cercare di mantenere l’Ambiente il più possibile scevro da qualsiasi forma di inquinamento, appunto, oltre che per tener sempre pronte e aggiornate tutte le informazioni a lui necessarie sia per conservarsi sia per evolversi.

E queste “registrazioni” rivelano nel tempo i loro influssi evidenti in diretta proporzione con l’intensità dei segnali ricevuti.

Ma come registra?

Avvolgendo ogni cosa incontri sul suo cammino.

In queste condizioni l’Ambiente cerca di fare quel che può per difendersi dai continui attacchi dell’uomo facendogli pagare con continui processi di assestamento le sue scorrettezze che talvolta sono delitti veri e propri anche se quel che l’animale uomo interpreta come invasione indebita e crudele altro non è che il normale processo della Natura che ristabilisce equilibri stupidamente ed egoisticamente distrutti o anche solo inopportunamente modificati.

L’acqua registra anche i suoni che altro non sono che vibrazioni, emissioni oscillatorie d’onda che si propagano nell’ambiente lungo uno “spettro” che è molto più ampio rispetto alle capacità uditive di noi esseri umani e sempre secondo il principio per cui un’unica motrice può spingere decine e decine di vagoni ferroviari uno attaccato all’altro, MA spostandoli tutti in misura uguale dal primo all’ultimo e questo la dice tutta su quanto e come certi effetti si possano propagare in Natura con perdite minime di Energia ma a parità di effetti.

E l’acqua ancor più dell’aria (che comunque è sempre piena di vapore acqueo) registra anche qualsiasi altro tipo di “oscillazioni” ondulatorie a partire da quelle potentissime della Luce, altra sorgente di Vita, persino facendosi coinvolgere da quelle radiazioni dalle potenze apparentemente infinitesimali generate dalla nostra attività cerebrale: cercate pure su Internet e troverete tutte le risposte scientifiche inoppugnabili che cercate e così non mi tocca annoiarvi con sigle e numeri perché il discorso si fa molto tecnico.

Infatti, giunti a questo punto, mi fermo qui perché andando avanti dovrei corredare le mie affermazioni di dati spesso incomprensibili per i più, e poi non sarei certamente all’altezza di farlo nel modo più corretto anche se la Verità di base rimane: in ogni caso, come dicevano i latini, “relata refero” e così sino ad ora non ho fatto che raccontare il succo di quel che ho appreso da fonti serie e scientificamente garantite.

Perché questa premessa?

Solo per ricordare che nulla dei nostri comportamenti anche di quelli più intimi e meno manifesti “sfugge” all’ambiente che ci circonda ( mai dimenticarsi che è composto per oltre il 70% di acqua) e altrettanto poi accade pure nell’ambito dell’Atmosfera anche se con dinamiche propagatorie differenti.

Nulla sfugge al Grande Controllore che esiste proprio, magari anche solo a livello di “Sistema Operativo” statene pur sicuri, anche quelli di voi col colletto della camicia inamidato o i capelli da “Rasta” così impegnati nel sociale e nello spirituale, impossibile nascondersi, nemmeno sfuggire ai controlli prestabiliti sulla forza di certi nostri pensieri negativi che finiscono per rendere, diciamo, “instabile” quanto ci circonda, cose, persone e fatti, e queste, badate bene, non sono affermazioni folcloristiche da New Age.

Il discorso è che questo mondo è una scatola chiusa, noi ci agitiamo dentro più o meno comodamente e convinti di esser liberi di poter fare tutto ciò che vogliamo impegnandoci spesso, chi più chi meno, per cercare spazi sicuri e vere aperture che però sono possibili nel suo ambito, ma solo in quello, agendo con chiarezza, equilibrio, competenza, volontà, sincera onestà, perseveranza e rispetto degli altrui confini lavorando su progetti ben precisi e nel confronto dei quali si hanno le idee ben chiare e gli strumenti per agire con effetto.

Imbrogliare la Natura è impossibile.

Arroganza e spocchia sono armi che quasi sempre si rivoltano contro a chi le coltiva convinto di essere meglio, il più furbo, il più con diritto di …

Purtroppo oggi è opinione comune che queste “aperture” abbiano un senso non solo se soddisfano gli orgogli personali ma piuttosto se portano denaro ma soprattutto quel potere con mille teste velenose, e che il “come” arrivarci è un problema secondario, la Morale può attendere in standby.

E allora come fare a capirsi se uno parla in cinese e l’altro in bergamasco mentre i conflitti divampano e gli equilibri diventano sempre più instabili?

E questo alla faccia di che cosa? Della presunta ricerca di un mondo “per noi” migliore?

Mmmmmmmmh, “no buono”, credo proprio che la strada sia un’altra, che ne dite?

SIC ( … così)

6 settembre 2016

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L’insicurezza è la fonte principale di tutte le invidie e di qualsiasi conflitto.

Certo, poiché chi è insicuro quasi sempre ama fare la vittima, ma non tanto perché ami farsi compatire ma per individuare subdolamente la via più facile per prevalere sulla fonte delle sue invidie e delle sue incertezze che quasi sempre emergono naturalmente nel confronto in tutto il loro squallore, e la lotta solitamente si fa molto dura e impietosa anche perché chi è insicuro difficilmente è anche onesto!

Anzi, quest’arma psicologica l’insicuro la utilizza come “leva” a suo favore per ottenere ciò che mai gli sarebbe concesso se veramente lui fosse un individuo capace di una autonomia totalmente priva di seri problemi organici, sociali, affettivi … e si cautela fuggendo il più lontano possibile da qualsiasi opzione di VERO confronto, appunto.

Infatti, al suo contrario esatto, chi è sicuro di sé e delle proprie capacità non cerca mai né conferme né conflitti per stabilire la vera entità delle proprie forze ma si serve del confronto solo per migliorare ed eliminare ciò che in lui non va anche se la cosa gli è solo sfuggita quando è passato troppo tempo dall’ultima volta in cui ha rimirato la propria immagine in uno specchio.

Gli insicuri sono mine vaganti, un giorno sorrisi e sbilanciamenti affettivi, smancerie di falsità nella vita più privata e forme di apparente disponibilità positivamente emotiva in quella sociale.

Ma all’interno del loro animo cova sempre quell’insaziabile desiderio di prevalere su tutto e su tutti come se questa fosse l’unica vera loro ragione di vita e per gli altri non c’é spazio sino a quando non cedono ai loro capricci, ma poi nemmeno allora …

Esistono solo i miei punti di vista, i miei diritti … nessuno può essere migliore di me, e se così fosse si comporterebbe esattamente come farei io cercando di annientarlo e solo le mie idee, il mio “io” hanno diritto di esistere …

Chi è forte o perché ci è nato, o perché la vita lo ha fatto diventare tale, di solito vive le proprie sicurezze in serena privatezza e così si gestisce mai spinto dalla molla dell’infantile desiderio di riconoscersi amato, ammirato, ascoltato anche se ciò gli può far piacere.

Lui agisce, e i paria inevitabilmente lo seguiranno come i cani di Pavlov anche se non la smetteranno mai di latrare le proprie lamentele perché sono solo dei deboli e una volta rimasti soli potrebbero veder soccombere anche queste loro spinte emotive di amore/odio in uno sfacelo psicologico che nei casi più gravi può anche portare al suicidio.

Che fare con gli insicuri che cercano con ogni mezzo di invadere anche con violenze subdole i mondi altrui solo perché temono che emerga la sacrosanta verità che loro sono solo esseri di seconda categoria della scala animale?

Nulla, nemmeno compassione, solo indifferenza ed un muro di cemento armato e caucciù ben alto, niente filo spinato, non meritano nemmeno quello, vanno solo respinti passivamente sino a quando non comprenderanno l’entità dei loro errori, non sono degni di altro, nemmeno da un punto di vista Cristiano, qualsiasi pietismo nei loro confronti sarebbe solo autolesionista e per loro un incentivo a continuare per la medesima strada di cui ci si renderebbe stupidamente corresponsabili.

Sic.

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Girovagando in Rete per vedere quanti perdono il loro tempo per venirmi a leggere, ho scoperto la interessante pubblicità di un sito molto seguito che ha utilizzato in prima pagina la parte di una mia elaborazione grafica dell’anatomia del cervello pubblicata in un mio post.

Nessun problema di copyright, anzi, sono contento che sia servita anche ad altri.

Si tratta del Blog di un professionista che afferma di saper insegnare a sprogrammare correttamente il proprio cervello da output indesiderati e a riprogrammarlo a seconda di quanto più si preferisce per affrontare la vita quotidiana con nuova forza ed entusiasmo nonché per ottenere risultati sorprendenti coinvolgendo a proprio vantaggio il mondo circostante così spesso negativo ed apparentemente sordo e immune da qualsiasi influenza esterna.

Nulla di nuovo sotto a sole, questa è la storia di una ricerca vecchia quanto l’uomo, perlomeno da quando questo bipede in posizione eretta ha iniziato a riconoscere la propria immagine riflessa da uno specchio d’acqua o da altra superficie riflettente (guardate che non è uno scherzo) solo che più passano secoli e millenni, le zone più periferiche del nostro cervello che si sono evolute e continuano ad evolversi, più creano veri e propri ostacoli frapponendo a quelle originarie e ataviche come l’Istinto di Conservazione, l’attività della Ragione che molto più spesso di quanto non si pensi è un vero e proprio ostacolo nei confronti delle nostre capacità attive e reattive.

E pensare che già da millenni gli antichi cultori di Arti Marziali in Oriente avevano avuto questa intuizione ed i loro insegnamenti tenevano bene in conto le nostre capacità di reagire al meglio “ad istinto” una volta ben addestrate opportunamente a questo scopo prima che la ragione inizi a porre i suoi dubbi esistenziali facendo da freno più che da calmiere.

Chiaro che addestrarsi come ho appena descritto e che richiede pazienza e determinazione, presume un’infinita onestà di fondo dal punto di vista intellettuale, sociale ed umano da parte di chi intraprende questo non facile cammino perché il risultato porta a sviluppare capacità individuali che mal gestite possono anche essere socialmente pericolose grazie alle forze interiori che sviluppano.

Oggi invece che si vuole tutto bene e velocemente, si ritiene che, partendo dal presupposto che il nostro cervello non è disponibile 24 ore su 24 nella medesima misura, i messaggi, in primis quelli pubblicitari, vanno ripetuti in continuazione seguendo il principio che una rosa di pallini ha più facilità di colpire un passero di passaggio rispetto ad una pallottola sola.

Ci sono però forme mentis “anomale” come la mia, che ad esempio per ricordare non ha bisogno di imparare le cose a memoria ma le è “sufficiente” capire una volta sola per non scordare più, e che sottoposte ad un martellamento di questo genere autogenerano una forma di autodifesa totale che si manifesta nella totale ripulsa del messaggio propinato.

In quel Sito, in poche parole, viene proposto un sistema che vuole sostituire un condizionamento (quello della Società e della Storia) con un altro molto personale e personalizzato “ad usum delfini” e questo, chiaramente, non mi può trovare proprio d’accordo poiché non intravedo nessuna vera compartecipazione personale profondamente cosciente in tutto il processo proposto e in più il tutto viene proposto come prodotto preconfezionato, un po’ quel che sta maledettamente succedendo con i giocattoli o pseudogiocattoli che attivano sempre più l’interesse dei nostri cuccioli (play station, telefonini, tablet …) e che noi, incoscientemente gli proponiamo in esclusiva pure orgogliosi di come li sanno gestire …

Cosa succede poi se gli si tolgono le batterie o la presa della corrente o i soldini di mammà e paà o chi ne fa le veci per le ricariche?

Un punto di questo sistema su cui invece mi trovo d’accordo è l’utilizzo di suoni o musiche in background che in effetti, è scientificamente provato, aprono delle vere e proprie porte del nostro animo e della nostra mente.

Non dimenticate che noi siamo fatti di acqua per una percentuale molto vicina al 100% e basterebbe conoscere gli studi di Masaru Emoto per capire come si comporta l’acqua in modo estremamente differenziato a seconda dei suoni che vengono trasmessi in contemporanea, mentre la temperatura si abbassa verso lo zero.

Ora, per moda, si parla di ”Effetto Mozart” e di suoni o musiche che con la loro emissione creano mutazioni nell’ambiente aereo in cui viviamo emettendo vere e proprie radiazioni o se preferite oscillazioni attraverso l’Etere che vengono così trasmesse senza alcun apparente legame fisico alle molecole, agli atomi, alle infinitesimali forme di Energia che formano i nostri corpi influendo in bene o meno bene sui nostri equilibri più intimi.

Figurarsi quel che accade nel nostro corpo, sino in profondità nei meandri del nostro cervello, il nostro computer centrale … quando viene sottoposto ad emissioni sonore dalle lunghezze d’onda più diversificate mentre le assorbe reagendo sia chimicamente sia fisicamente.

Provate a vedere come ve la potreste vedere con i vostri nervi dopo mezz’ora di musica Tecno o di Mozart oppure di silenzio assoluto … io che vado spesso sottoterra in miniera ho le idee molto chiare in merito, soprattutto sugli effetti del silenzio totale.

Ma allora, certi cervelli in passato come quello di Leonardo o Galileo come hanno fatto a raggiungere tali vette se non hanno avuto occasione di ascoltare, che so io, il concerto in Re Maggiore per due pianoforti di Mozart o altre emissioni d’onda sofisticate, e poi compiere quei salti culturali, anche emotivi e quindi comportamentali che li hanno portati a parlare una lingua nuova per tutta l’Umanità: pensateci un po’ sopra.

Evidentemente non è così semplice codificare totalmente certi processi autoliberatori della nostra mente estremamente legata a tradizioni, religione, culture, vizi mentali, egoismi, inclinazioni istintive … come qualcuno afferma di aver ottenuto anche se il suo petto è ricoperto di medaglie.

Esistono segreti biologici che nonostante il Progresso e la Tecnologia ancora non sono ancora stati totalmente decodificati, e non sarà certo un procedimento di autoipnosi soft a dire la parola nuova che ci renderà dei Superman anche se sicuramente rivelerà i suoi buoni effetti sulle menti più deboli o momentaneamente provate che comunque prima di riuscire a dire qualcosa in modo veramente autonomo … di strada ne avrebbero comunque moltissima da fare.

Quando io invito a fare autotraining da me guidato coloro che vengono a farsi trattare da me per i più svariati motivi, in effetti spesso ma non sempre utilizzo un brano musicale creato da un vero specialista americano in Musicoterapia, brano creato fuori da qualsiasi sfera commerciale e donato a pochi fortunati come il sottoscritto, brano che ha la capacità di “imprigionare” i ritmi respiratori cadenzandoli nel modo più giusto per abbassare innanzi tutto il ritmo cardiaco e per creare il livello di concentrazione necessario ad esempio per eseguire “solo mentalmente” tutti i movimenti corporei che io richiedo facendo rammentare alla coscienza attiva quel che solo il cervello ricorda in silenzio, o per rilassarsi completamente, o per ricordarsi di quel che ormai è sfuggito dal nostro controllo cosciente e che funziona solo grazie alla nostra attività cerebrale più sommersa tipo certe funzioni vitali come lo stesso respiro, oppure per riuscire a vincere tutti quegli stimoli masochistici che ci spingono a farci del male dando retta solo alla parte più fragile ed egoista del nostro animo … ma mi fermo qui, si tratta di processi complessi, sempre differenti da persona a persona e non è il caso di far finta di dare la solita regoletta (insufficiente) che poi uno si mette ad eseguire credendo di aver capito come la cosa funziona.

Io so solo che solo facendo eseguire questi esercizi sono persino riuscito a far scomparire del tutto una blefarite definita cronica ed incurabile da fior di medici.

Ma non sono stato io a realizzare questo traguardo, il merito va tutto a chi si è fatto guidare ed a cui ho progressivamente insegnato a gestirsi da solo ogni giorno di più ascoltando non tanto le mie parole quanto ciò che il suo organismo gli stava disperatamente chiedendo.

Sarà proprio meglio che mi fermi qui, sappiate solo che ho impiegato degli anni, tanti, per giungere al mio attuale stadio di coscienza e proprio iniziando questo lavoro una vita fa ripetendo all’infinito, come in una preghiera, i Katà che il mio Maestro mi aveva insegnato, sino a quando mi sono ritrovato capace di svolgerli alla perfezione anche solo mentalmente, decisione, ordine, disponibilità, tenacia … il resto ha iniziato a venire da sé anche nelle cose normali della vita quotidiana in cui ero io e non l’inconscio a comandare.

UN AMORE IMPOSSIBILE

2 settembre 2016

fla

Scusatemi tanto se sembra che stia divagando come se vivessi sulla Luna, ma mentre fuori tutti si scannano e non solo a parole in Politica, Guerre, Interessi, Malavita, in tuta mimetica o in giacca e cravatta … non è che io sia insensibilmente cieco, sordo e muto (muto soprattutto) su quel che succede, ma francamente, da piccolo uomo qualunque quale sono, un esserino per cui il Palazzo è irraggiungibile persino solo per spruzzare qualche bombola di potente deodorante, sono convinto che sia molto meglio che certa gente si scanni in famiglia mentre io penso ad altro.

Tipo ad esempio, ora che sono in pensione, la mia passione per i minerali.

E a proposito di minerali, le mie assidue frequentazioni in Rete dei siti che parlano di questo argomento mi hanno fatto scoprire le vere dimensioni di un mondo parallelo, quello della Cristalloterapia, che in realtà credevo molto più piccolo e più immune da giri commerciali ben avviati ad uso e consumo di creduloni da una parte ed artisti della Salute “fai da te” dall’altra.

Ma la cosa che mi stupisce maggiormente è la disinvoltura con cui viene presentata la cosiddetta Cristalloterapia facendo affermazioni spesso scientificamente smentibili ed offrendo istruzioni d’uso manco fossero dei bugiardini, i foglietti che accompagnano i vari farmaci offerti dal mercato.

Che le varietà di minerali con cui Madre Natura si è sbizzarrita richiudano in sé delle energie, la cosa è appurata anche scientificamente, ma il voler ad ogni costo individuare delle “prescrizioni” terapeutiche efficienti e valide per chiunque tramite dei pezzi di pietra belli quanto volete ma di solito ormai inerti, e prevedendo per loro merito rimedi certi anche nel caso di patologie di rilievo, mi sembra molto, molto opinabile.

Sicuramente le energie racchiuse in ogni minerale hanno la loro influenza sugli organismi viventi, anche su quelli del Mondo Vegetale, perché no, ma la cosa va vagliata con molta serietà e nessuna fantasia di tipo New Age.

In fin dei conti si tratta pur sempre di Energia “apparentemente” imprigionata in gusci allo stato solido mentre la loro “durezza” ha motivi dinamici ben differenti.

Si può comunque parlare della loro possibile influenza solo in base alla ricettività estremamente personale di ogni singolo e un conto è parlare di influssi naturali o psicosomatici su base allargata e vagamente benefici nel caso di esseri umani come qualsiasi altro catalizzatore esterno, un altro è affermare l’esistenza di una “potenza” terapeutica specifica per chiunque solo tocchi la pietruzza: … pacco dell’operaio, pacco del lavoratore, venghino signore e signori a comperare il pacco …

Acqua fresca per la maggioranza degli esseri umani anche se molti si fanno prendere emotivamente o poco onestamente lavorano di fantasia e le sparano grosse, ma si tratta sempre di un millesimo di quel che può fare l’Omeopatia, il che è tutto dire … a meno che non si tratti di materiali radioattivi o altamente velenosi che subito rivelano la loro influenza sugli organismi viventi come è logico.

La Natura, vai a capirne il perchè, mi ha donato una certa ipersensibilità sicuramente molto superiore alla media che anche se questo talvolta per me rappresenta veramente un peso per quel che mi fa vedere e sentire che altri non sentono né vedono, in altri casi fortunatamente riesco ad utilizzarla sia per me sia per altri con un discreto effetto positivo.

E tra le varie manifestazioni di questa ipersensibilità, c’è proprio quella verso alcuni minerali che anche senza toccarli ma solo accostandomi ad essi mi lanciano dei veri e propri segnali che si traducono in attrazione o respingimento di tipo magnetico, reazioni cutanee tipo prurito o pizzicore, o, molto più difficile da spiegare, un vago senso di una Energia in sospensione, quasi sempre positiva, ma come se fosse lì in prigione in attesa di chi la riconosca …

Degli effetti conseguenti su di me non ne voglio parlare, cose mie.

Un paio di mesi fa, al ritorno da una giornata trascorsa sottoterra in una miniera abbandonata alla ricerca di qualche cristallo sfuggito alla marea di ricercatori più o meno competenti e rispettosi dell’ambiente e che nutrono la mia medesima passione, ci siamo fermati per strada nel bar di una piccola frazione delle nostre Alpi Orobiche dove ci siamo messi a parlare del più e del meno col proprietario che ci avevano descritto come profondo conoscitore del luogo.

E lui, come attendevamo che facesse, ha finito per rivelarci quel che già sapevamo, cioè che possedeva una raccolta privata di minerali che era la grande passione della sua vita.

Quando si è fatto volentieri convincere a mostrarci i suoi tesori aggiungendo alle parole l’invito a a seguirlo, già sentivo in cuor mio che mi sarei trovato di fronte ad una raccolta di minerali di raro valore e dimensioni che, ora lo posso affermare con sicurezza, farebbe invidia anche al Museo di Scienze Naturali di Milano.

Dopo esser scesi per una stretta e ripida scala sotterranea ci siamo trovati in un ambiente abbastanza spazioso, sapientemente illuminato e con tutte le pareti che ospitavano spaziose ed eleganti vetrine in cui facevano mostra di sé minerali di ogni tipo e dimensione.

Dopo il primo vero momento di shock davanti a tanto spettacolo, ho iniziato con controllata emozione ad osservare pezzo per pezzo e vi assicuro che c’erano esemplari rari e non solo per bellezza e valore intrinseco.

In una di queste bacheche troneggiava ad esempio un campione integro di Fluorite del peso di quasi un quintale (!!!) un agglomerato di cristalli violacei da lui stesso trovato e portato fuori da sottoterra con incredibile fatica come ci stava raccontando mentre i miei occhi non sapevano più dove posarsi anche perché in quel sotterraneo c’era in mostra un vero ben di Dio, la dimostrazione che in Natura c’è Bellezza e Ordine e che è solo l’uomo a creare casini.

E proprio allora accadde una cosa strana, stavo cioè iniziando a provare una sensazione particolare, come se se nelle immediate vicinanze ci fosse una presenza particolare di Energia oltre a tutte le altre, ma soprattutto di Equilibrio, di Ordine, una forza che ti faceva tenere il fiato e ti ispirava un senso di “pieno” dentro, ma allo stesso tempo una sensazione tra stomaco e cuore come quando si è in attesa di un evento di cui non si sa nulla, una sensazione pari per intensità (e che non scorderò mai) a quando una vita fa attendevo di leggere in bacheca che ero stato promosso a pieni voti agli Esami di Maturità Classica …

Ci misi molto poco a focalizzare la sorgente di quella sensazione: un campione di Fluorite (di Zogno, per gli intenditori) del peso di circa dieci chilogrammi composto da una serie di grossi cristalli cubici, quelli della foto di apertura, uno dei tanti dalla medesima provenienza esposti in quella megabacheca …

E lì davanti, con solo un vetro che mi divideva da quel gioiello di Natura, rimasi in silenzio per qualche minuto mentre il suo “proprietario” sorrideva perfettamente conscio di quanto mi stava accadendo dentro: evidentemente non ero il solo a provare la medesima sensazione …

Peccato, un pezzo senza prezzo, avrei fatto volentieri dei debiti per acquistarlo … ma non tutte le cose hanno un prezzo e tanto meno sono in vendita.

I grandi amori sono così, quasi mai si riesce a realizzarli ed io che sono stato fortunato, perché uno di già lo posseggo, penso che basti e avanzi.

Per finire, non credo proprio che qualche frammento di minerale burattato così ben reclamizzato in Rete ma violentato meccanicamente nelle sue strutture più intime, possa ancora ancora trasmettere quell’energia che per milioni di anni è riuscito a conservare sottoterra sino a quando non l’hanno riportato alla luce a martellate incrinando nella loro essenza quegli equilibri e quelle dinamiche microscopiche ma estremamente potenti che avrebbero dovuto venir rispettate.

Un po’ un insulto, come certi trofei imbalsamati appesi alla parete di qualche pomposo Circolo di Caccia …

Un po’ un insulto come quando, perdendo ogni rispetto per il proprio corpo, si va a farsi fare un piercing o a farsi tatuare o addirittura dal Chirurgo Estetico credendo di poter così “diventare più belli”…

Un po’ un insulto come quando per cercare di compiere il “Giusto” ci si dimentica di fare il Bene.

FORSE STO PARLANDO CINESE

1 settembre 2016

iir

Gli anni passano ma se non bado troppo a certi inevitabili mali di schiena, considerando quel che sono riuscito a “costruire” per me e per altri, il consuntivo che ne posso trarre è estremamente positivo.

Io sono uno dei non moltissimi fortunati che nella vita ha potuto svolgere la professione che amava anche se per riuscirci ho dovuto lottare veramente parecchio e ad ogni livello, decisamente con un impegno maggiore rispetto a quel che accade nella media, e contro ad ogni tipo di ostacoli, a partire sin da subito oberato dai molto poco costruttivi scetticismi famigliari.

Per non parlare degli slalom tra incidenti di percorso oltre alle invidie del prossimo, che solo la fantasia della sfiga riesce ad inventarsi e che ti fanno venire voglia di mollare tutto … comunque anche questa è “Vita” degna di esser vissuta.

Ora che l’età mi consente di tirare un po’ il fiato e di voltarmi indietro per pensare anche a tante cose rimaste in standby, senza che il quotidiano mi obblighi a correre da mattina a sera, forse sarebbe meglio dire da mattina a mattina, credo di aver individuato uno dei virus che mi differenziano dalla maggior parte dei miei simili (… simili … si fa per dire).

E questo senza puntare il dito contro a quei giovanissimi che mi sembrano sempre più cittadini di un mondo a me sconosciuto, ma anche solo osservando quei miei coetanei che anche se per loro sarebbe l’ora, non hanno ancora iniziato a mangiare l’insalata dalla parte delle radici e intanto non hanno niente di meglio da fare che passar le loro ultime giornate impegnati a lamentarsi di tutto e di tutti dimenticandosi che nella vita esistono anche gli specchi.

Io che non so cosa sia un “Libretto di Lavoro” poiché ho sempre lavorato da indipendente, non mi sono mai preoccupato più di tanto dell’impegno fisico e mentale che la mia professione richiedeva, talvolta asfissiante e molto poco remuneratorio, in ogni senso, e purtroppo talmente impegnativo da obbligarmi a dimenticare talvolta anche i miei impegni di padre.

E non mi sono mai preoccupato più di tanto se quel che realizzavo di volta in volta poteva offrirmi un giusto riconoscimento economico o non economico che fosse, quel che contava era dare sempre il meglio e questo mi ha fatto sviluppare quella determinazione che spacca le montagne ed è essenziale per puntare in alto con esito positivo e senza quelle distrazioni di repertorio che è così comodo millantare per saggezza, prudenza, mentre si ha solo paura di esser considerati dei pericolosi anticonformisti, di esser tropo fuori dal branco, quel branco che si vorrebbe ritenere tanto protettivo mentre …

Oggi tutto si focalizza nella corsa al danaro, su ciò che conviene maggiormente per ingrassare la carta di credito, sia che lo si voglia conquistare lavorando onestamente, sia che “nulla si permetta di rappresentare” un ostacolo al raggiungimento di questo traguardo così penosamente limitante e limitato negli intenti da un punto di vista umano.

Proprio l’altro ieri è stata trasmessa dai Media un’interessante intervista fatta ad una studentessa che aveva partecipato al meeting col fondatore di Facebook, e alla domanda dell’intervistatore su cosa l’avesse spinta a rivolgere domande ben precise a Zuckerberg, la risposta era stata molto chiara e puntuale: a lei interessava capire, meglio, “rubare” il segreto di tanto successo per potersi poi agganciare al sistema e, magari in scala ridotta, trarne anche lei i profitti che a giudicare dai proventi privati del mister, sicuramente fanno la differenza non solo rispetto a quelli di un collezionista di farfalle ma anche a quelli di chi tira la carretta onestamente tutti i giorni per sopravvivere, un atteggiamento tipo gli ultimi venditori della pista di Herbalife e simili.

Nessuno però le ha mai detto che certe forme di successo, a parità di capacità, mezzi, impegno, sono retaggio di pochissime mosche bianche e che questo successo di solito è riservato solo ai “primi” che hanno concretizzato l’idea che li ha fatti volare alto.

Ma la corsa verso il dio Denaro non conosce soste e tentennamenti etici, persino fra le macerie dell’ultimo terremoto dove gli sciacalli di sempre non mancano, peste li colga e gli si apra la terra sotto ai piedi se c’è un po’ di Giustizia, altro che quattro giorni al fresco ed una ramanzina.

Va bé, oggi non devo “fare il nonno” e allora torno a togliere un po’ di erbacce dall’orticello e poi devo anche preparare un paio di motoseghe che utilizzerò a giorni per abbattere alcune vecchie piante di noce che sono diventate troppo grandi e quindi pericolose a causa delle loro dimensioni nel contesto della zona abitativa in cui si trovano … peccato, ma si deve.

Per voi “cittadini” sto parlando cinese, vero?

Il fatto è che io vivo in campagna ed i miei scadenzari sono ben diversi dai vostri.

E poi dovrei anche farmi venire la voglia di come aggiungere con un buon risultato estetico e funzionale nel mio studio qualche altro ripiano su cui alloggiare le new entry dei miei minerali, la collezione sta crescendo a vista d’occhio e con le energie che trasmettono, non solo per chi le avverte oltre che per goderne la bellezza, sono più che degne di un posto di onore, non di certo del buio fondo di un cassetto.

Quel cassetto in fondo al quale troppi finiscono per relegare anche quelle immancabili e spesso poco ascoltate pulsioni positive che fanno la differenza tra uomo e bestia.